Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

brional.i, 8eppure con ahri intenti di <1uelli odierni, delle Commissioni Interne. Per il resto siamo rimasti ai Sindacati o Federazioni di cate– goria di antica fondazione, disceu– denli dalle leghe di mestiere nl cui attivo ci sono oltre innegabili risul– lali anche innegabili privilegi strap– pati nel corso della loro storia. Di fronte ai nuovi concetti annni– nistrath•i imposti dall'industria, che su1>erano il criterio di unita per me- 61ierc J>er raggiungere quello di uni. 1:t J>rodu11iva (gli imbianchini fa. legnami, muratori che sj trovano al– le dipendenze interne di una indu– s1rja di"cntano tulli metallurgici) re– stano nncora le divisioni di catego– ria che accettano in alcuni casi la casistica imposta loro dal datore di Javoro - vedi ferrovieri - oppure subiscono la livellazione come nel caso piit sopra. C'è una carenza di collegamenti diretti fra le categorie organizzate dalla quale dipende, in parte., la stranezza di questi fatti che non han– no trovato una sistemazione pii, ap– propriala e Jegata in maniera foti– ma con il procedere della tecnica produtti"a e anuninislrati\'a. La contrattazione fra un sindaca– to e i rappresentanti del padronato a\'viene su scala nazionale e per o– gni categoria. Ma quale collegamento c'è Ira <1uei lavoratori e gli altri, Jocal111en- 1e? Quale è la relazione tra il loro salario e l'altrui? Tra la !ituazione nel Comune, la sorte produui,,a di <1uell'industria particolare e le al– tre? ln <Jueste domande c'è la spit•gH– zione del perchè non si sia ancora giunli a rivendicare il minimo sala– riale assumendo come base per le ri- clùcsle UJJ a.ssetto territoriale, inve– ce che accettare ancora la vecchia formula liberistica della domanda e dell'offerla.' Il legame nazionale 1,er categoria che anima le federazio– ni aliena quell'altro legame territo– riale su cui posa invece la <'.onviven– za, la solidarie1i, dirella che vengo– no regolarmente mortificate. In que– sta insufficienza, fonte di animosità. di concorrenza e risentimenti umani, gli organizzatori dovrebbero tron– re tanti motivi di riflessione, poi– chè da es.se risultano delle respon– sabilità gravi. C'è un giudizio stori. co abbastanza concorde sulla rivali– tà esistente nei lontani anni del pri. mo '900 tra Je Camere del Lavoro e le sorgenti federazioni di catego– ria. Mentre le prime rcalizza\'ano im– mediatamente un collegamento di– retto tra gli uomini di varie arti e mestieri che vi aderh•ano, le secon– de trasportando lontano il centro della lolla contro il padronato - meglio che lotta, la contratlazione - spezzavano questa unità, dando luogo cosi alla lamenlata discor– dia1 dei conflitti di competenza. 1 Conrctto che d'altronde è entrato daUa fine1tra con l'istituzione della indennitÌI di contingenza, quando, nell'immediato dopo– guerra - in un'atmoUcra di fervore uni1a. rio - 11icercarono <1uc11ediYiaioni regìo• nali da aMumere come confronto con il <"O· 110 della vita che contraddiceva la leuera dei conlralli di lnoro che venivano effct· tuati mantenedoli legati al prezzo di mer• calo del lavoro. t C. CANDSLOIIO. Il movimento 1ind11cale in llalia, pagg. 5-l•SS.• Ed. Cultura Socia– le•· ..• Per contro le C.d.L., non aolo era– no naturalmente portate ad in1cn1ifica.re la ,olidarietà tra le varie categorie di lavora• tori, ma sopratutto tcntiYano fortemente il peso degli intcreui ddle maue dei lavora• tori meno qualificati e quindi pili oppreui

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