Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

ta per il pane <1uoti<.liano ), che è del 1925. lu quesl.a opera egli si sofferma itt m.0<.lo tutto particolare sulla 11ec,•ssi- 1à di 1xrrtecipare a quella lotta minu– la di ogni giorno, cosi. ltllllQ e sem– pre 1rascura1a. Alla lotui che ogni. giorno Le masse operaie c/cvou.o svol– gere per fo. conquista del loro 1> 1.me. che sono « la len necessurin per O– gni progresso, il calore necessario, indispensobile per la maturazione delle masse lavoratrici alla rivoluzio– ne sociale ». E"d t1llora od in quella occasione, criticwulo l'opera sopratutto della so– cù,hlemocrt,:hi che aveva s1ullura1O, colla sua politica., h,, rivolu:ione in Gcrmaufrt, indicava che uno dei. com– piti della. rivolu.:::io,iete<lescasarebbe stt11Oq,wllo di spez:are i grandi la– li.fom/i., fo,11.i cl'i,1,flue,r.zapolitica e fimm:foria degli Ju11ckcr, veicolo ,/ella rea:ione prussiana e militari– sta. Cerio che se uno giudica da un pumo di visla generale della lolla per il tutto, avrebbe p<>tutoaffermare che è i11utile sottolineare questo epis0<.lio della lo1111., pere/tè la lolla per il tut• lo implica la lotta per la parte. Mti il Rockcr sostiene che <1m1sta e, SO/Jrtllullo la critica all'azione dei .10- cillldemocrcrtici tedeschi, non era cer• ta111c11te posta come « /inJJ ultimo» de/ili lottll, ma solo come una ,li <t«cl· le f".1i ,/elfo vasta lolla quoti<litma, clw <lssicura col pane la libertà. E preciscmdo ancora meglio il suo pen– siero, il llocker, nel medesimo li– bre/lo critica anche JX1rtedesii anar– chici, ,wwwneudoli clic « uno dei muli pili gra,•i, nei c1unli si dibune– vu il movimento unarchico d'ullora, risiedeva nella mentalilit diffusa di elevure a principio l'abbumlouo com. plclo di. ogni lotta per il migliora– "'"'''° economico e poli1ico, ritcnen- 4% do tali lotte, nel seno della socie1it capitalì.sta, completamente prive di eUicacin, e che quindi, unche gli o. perai se ne dovessero completamen– le disinteressare». Diceva sempre, pc,r/mulo ,/elfo sitiw:ioue e delle co,1,– di:ioni del 1925, elle in qm,si tutti gli 11111bùmti di estrcm<i sinistra n.Qn .~i fttceva che parfore di« lotta per il tulto », e si comiderava ogni. part<..>ci– pa.:ionc alle lotte per uno scopo pra– tico e imm<."-liato come una loua di riformisti creatile false speran:e nel– le ma.1seche a poco a poco sarebbero a,ulate dimen1ic111ulo il loro scopo ri– volu:iottario uliimo. E subito rispon– deva che iati Qbic:ioni erano basate su due fomla11umtali, errori. Primo, quelle di ritenere che ogni migliorcr– ment.o nella socicl.à "Uu<1lc è opera comro-rivolu:imwria e che di. co,ue• guen:n ua scartal.Q. Il secondo errore aveva le sue ra<lici ,wlfo falsa conce– .:ioue che osui miglioramento nell'e– si.sten:11del prolctaria10 nella società capitalist.ica è impossibile, in quanto gli <1umettti,li 11agatrascinano ineui– tabilme,u.c co11, loro un aume111Odei pre::i, e che il capitalismo è obb/i. gttlo dalle leggi stesse a mwrteuere fo pflga alla mediti tic.Ile necessità d<>lla vita. E cliceut1.ancora: « Vi sarebbe nnchc un terzo errore di non minore im1l0rlnnzu, e cioè, la convinzione che nella miseria si irrobu.st isca lo spirito rivoluzionario ,,. A questi, er– rori, concludeua, che si ,,orcva ripll,• rare con la le,1ta ma continua loittt di ogni giorno, quelfo st(!ssalot1t1 clic lentamente 11wclti"ramc111eci lui f11r– lo t1v,m.:ure sulle, vfo del prngresso. Perchè è il progresso clic mc,ggior• menlè ci fa lotttirc per nuovi ed u/. 1eriori 11rogres.tisempre tesi verso lo scopo fi,wlc. Queslo argomento, cli.e osni mi– glioramenio delle condizioni e del-

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