Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

della sua posizione sempre battagli.e. ca. Aver concesso qualchecosa non sarebbe nuHa. Deve tutta la sua vita, tanto profondamente drammatica quanto ricca in effic:i.cia , alla Sua composta coerenza tra il suo essere e il suo fare. Senza la sua azione diret– ta, che lo contiene intero, l'anarchi. co sarebbe morto nel nascere, come quei mostri che per mancanza di vi- 1alitì,, muoiono uccidendo la propria madre. Con lui sarebbe morta l'anarchia. Ma non è un mostro, se non nella misura deJl'iucocrenza e pochezza degli ahri. t la guerra contro un si– stenia sociale mostruoso, dichiarata a fondo e con tutti i. pericoli che im– plica la guerra: la disfotta, 1a prigio– ne, la morte. Che sono tali soltanto per chi si crede il principio e la fine del mondo; non per chi vede il mon– do dall'opera che lascia, dalla nuova vita che anitna, da'i pensieri di ribel– lione contro lo slato che (a sorgere nel popolo. Abbiamo, noi anarchici, una dot– trina, un 1>ianodi convivenza socia– le, e pcfiuo un'arte. In pii1 abbiamo coloro che tutto questo praticano, in– carnano e vi\,ono. E son questi che solle,•nno gli scioperi, poj>olano car– ceri. lottano e muoiono per l'anar– chia: uomini e donne generalmente ignorati. Salute ad essi! sem1)re salute ai compagni dell'azione diretta! Uguaglianza Tu uguale. Mio uguale. Uguali. Non tutto neJl'anarch ismo è socio. lop:iu. Se così fosse, non potrebbero essere anarchici che gli specialisti di rinclla dottrina. A parte <Juelloche uno sa ed anche 408 quello che uno sente, l'anarchia è un prolungamento di quell'istinto d'u. guaglianza che si ritrova in tutti i gruppi sociali dal princi1>io del mon– do. Istinto, dico, e non scienza, nè un sentimento d'ideale pii1 alto. Is1iuto che mi lega al.l'uomo, fratello mio nella culla, con il sangue e con il lat– te, e con l'azione della terra. Mio u– guale. Suo uguale. Uguali. E quando questa società, o la pre– cedente, o qualsiasi altra, per meglio governarlo, proclanaa ranghi e classi,. titoli o gerarchie, io pr0clamo Jui. Ed allravcrso il labirinto di razze e di religioni, io cerco lui. E se è vero che l'istinto qualchevolta (u pensie– ro: evviva colui che per primo procJamò CJUcllodcll'ugunglianza u– mana! In me è istinto. Indipendentemen– te dn ciò che possa sapere o sentire. Is1in10 che mi porta all'uomo, a scuoterlo e a grjdargli, sicuro che mi riconosceri1 fratello dalla cUlla, per il 1atte e per il sangue. Mio uguale. Suo uguale. Uguali. Fare che dimentichi le Cormule, che abbatta i simboli, che cambi il corso della storia: e<:col'o1>cra anar– chica. Di quest'anarchia che non è una scienza e niente di pili, nè un sentimento d'ideale piì1 alto dì <111a– hmqnc altro. Che è anch'esso un i– stinto. Lo stesso is1iuto presente in tutti i nuclei sociali dal principio, del mondo. Tuo uguale. Mio uguale. Uguali. Comuniemo nonrebico Ogni opera di bene o di hellezza umana è nnta da un momento be11c> o buono dello spirito. I suoi autori hanno desiderato suscitare in noi i-

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