Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

Prima di tullo perchè nella economia del mercato dei prodotti petro– liferi inten"ienc un terzo gruppo di pianificatori, il CIP (o Comitato Inter• ministerial~ dt>.iprezzi) che non si preoccupa di accertare i costi reali di produzione delle raCfinerie ma stabilisco il prezzo di vendita assumendo co. me base il prezzo corrente negli Stati Uniti ed aggiungendovi le spese di trasporto in Italia e l'intero ammontare del dazio protettivo, che è del 10 per cento sul valore. Una pacchia, per dirlo in Italiano-fascista. Poi, per– chè è alti.ve) il contrabbando, motivato dall'enormità delle tasse ~ui pro– dotti ra[finati, per cui un litro di benzina costa 128 lire di cui 86 lire son di imposte - cosicchè far passare una autobotte di benzina sotto il naso degli Ispettori di dogane e d.ella Guardia di finanza, dove riesce, significa guada~rrrnre diversi milioni di lire. Sup1llemcnto considerevole di pacchia, e viva i.I fascismo che continua. E. Rossi aggiunge ancora altri elementi al quadro (altri contrabbandi generati dall'esenzione accordata ai petroli destinati per la 1,esca o per la agricoltura, con uno dei soliti uu~ccanismi di controllo all'ital.iana-fascis1a; influenza del controllo che può esercilare il cartello internazionale dei 1>ro– dotti petroliferi; ecc.). Tale supplemento di fatti è necessario al suo discorso, orientalo dalla volontà di trovare una via cli riforma. Ma non gio\'ano ller il nostro disCorso. Egli infatti conclude con un candido sogno di riforma: con la proposta che il massimo 1>ossibile delle imprese di raCfinazione sia nazionalizzata, cioè passi sotto il controllo dello Stato. E con la speranza (si può sempre sperare, è l'evasione più facile) che si trovi molto 1,etrolio in Italia. Noi invece dimentichiamo che la « nazionalizzazione n sarebbe pur .sem1>re amministrata dalle burocrazie di Slato: c'è già troppa esperienza in materia 1:.erdesiderarne la ripetizione. Non intendiamo quindi proporre nessuna strada di riforma-possibile. Vediamo bene che nessuna riforma e(. ficace, di. nessuna specie, è possibile entro il quadro delle istituzioni (e delle burocrazie che le incarnano) che i nostri politici profossionali - tulti, da De Gasperi a Togliatti - hanno accettato in eredità dal fascismo. Vogliamo soltanto - cd è questa l'utilità del quadro eloquente che E. Rossi ci ha tracciato, rompendo il generale silenzio - offrire i fatti con– statabili oggi a due specie di italiani, che sono specie numerose ambedue. Prima di tutto, a chi ancora non s'è reso conto che cosa il fascismo era nel.le attività economiche. Eccolo, vivo e vegeto, all'opera anche oggi - oggi che 1>erfino il rascista Consiglio Nazionale dell'Economia è Slato risuscitato con altro nome, oggi che rullo il corporativismo sopravvive nelle sue camorre, intatte a servizio di clientele diverse - che son l'unica « novità ». Se nem– meno ora vi accorgete che il fascismo era (ed è) veleno per il lavoro di noi tutti, che generava (e genera) dissipazioni enormi a profitto di pochi, allora siete ciechi. Poi, a chi ancora cred.e ndle virtù delle grandi statistiche, delle piani– ficazioni dall'alto che su tali statistiche s'impiantano. Se non vi rendete conto ·nemmeno con tali nettissimi Sdggi che nei piani entra al meglio (cioè sup- 331

RkJQdWJsaXNoZXIy