Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

In quell'anno, dopo un l{r(l,ule sciopero privo di chiari obbiettivi, l.'JRI lrn ritenuto gitmto il momento di K mettere ordirw », <td lta twvi<tto uno sfor::.o siste,,wtico. Nel J9,J8 (è <li <1uell'am10 Jr, riunione del Cll? - il fll– migerato Comit(lto /nrermini,ucrfole J>erla Ricostru::.iorw - che lw fissato i criteri di gesr.ione, gli orie11tame11ti dei progmmmi di fovoro, i criu•ri di i111;estimento, nelle industrie co11trollatc <follo Stato) lo sforzo si è inte11- sijicflto. Mtr è st(lto sempre ww sforzo in ww sofo. direzione, cioè contro i htvomtori 11011-pr0</uttivi. Non solo esso ha trllscurnta l'<iltrn dire::ione ,w– cessttrifl, l'agire contro i dirigenti incapaci, mll 1m;:;ilw in. quel senso vin vùi peggiorate le corrdi::.iorii.,1m11ulm1doda. Roma (li, vertici dcll't1:ie,uht gente sempre meno atta "d intendere i problemi dt>lle produ;:;ioni. SJU,>cif,– ctmwnte possibili e ,lei mercati (U/ esse correhaivi. I sommi direttori-genc– rnli, ed i direuori ai lor ordini, lw11110vill vù, considerato il problema del– /'(l:.iemlt, cOn il criterio d'urr poli::.iotto, od al più d'un contabile: sempre pi,ì clisciplirw, <' meccmlismi di ct1rtc sempre pii, vasti, per (< orgw_1i::.:.t1re )) il lttvornre a non si s(l11ev<1 bene che, per v<>11<lere qtwsto norr-si-.rn-che n 11011--si-s(l-chi. Lo Stt1to ltrt assistito via vi" questi psem/o-orgt111i::atori con 1mtt ero– gt1:ione 5e11Zt1, f ne di. miliare/i, s"guendo i savi consigli dei sommi g'!rt1rc!1i ,foll'iRI. Si può affermare senza dubbi che l'enorme somma di clemtro cl1s– sipt1t(l,dai clirige,1ti della« St1n Giorgio)), lt111ws1um1i nelle pili SVltrfrrtepro– du::.ioni .-.e11:.t1 alcuna seritt prospettiva di costi nè orgmii::.:.a:.io11e di. ve11clitt1~ st1rcbbc bastata e, lttsciar cfo parte In vecchitt Jabbrictl ed tt costruirne una iut<>rwnente nuova, t1ttre;:;:alltcon macchine nuove atte u produrn, comf)e– titivmnemC qualrmque cosn si.volesse. Invece il risultato è :.ero. Fi11cl1è, orn~ il bubbone è scoppiato. E<I è scoppiato per merito dei lavoratori, non, già per inizimiva dei clirigenti, o ch•ll'IR1 supremo m<xln,itore e fi,wn::iatore. Sono i /m;omtori che, messi con le spalle al muro eia/le, mi,rnccit, cli uwssiccù• u ridu:.ioni di perso,wle » (i magnati delle ,wstre supreme buro– cru:ie tecniche 110nsanno pensare ttltro che questo: ohibò cercare di dar la– voro tf. tutti) si son messi in agita::.ione, /ta,mo costretto i. Partii.i tu/ appog– giarli, i giorm,li n parlarne, i cittadini a pensarci. E solo per tale via lo Stt1to s'è finalmente, seppur 11igrnme11te, svegliato t1lfo realtà. Un Ministro (m,::.i ,m Comitato ,li ministri) lu, osttto dire cl1e il primo provve,limento, da prendere era quello cli licen:iare gli ttmmi1iistrt1tori, finalmente ht loro– iner;:;Ìtt e lti loro iucapucità messe in luce. Ma gli« amministratori degl'i amministratori» - que!Jta cooperlltivtt.-di– dirigenti clic tt Roma non lw al difuori di sè alcun corrtrollo, e le posi::ioni migliori sòn tutte di amici <liamici (s<1ggioesempillre ,/elle struuure camor– ristiche i,i cui il fascismo /u, fatto dege,ierare tutto lo Stat.o italiano) - chi li tocca? /..,e gorarcliie supreme dell'IRI, cosi ovviamente responsabili sua preme della « San Gif>rgi-0 » e dell'« Ansaldo» e giù giù fino alle fabbriche di. liquori e di mille altre cose, tutte deficitarie, chi nemmeno ci pensa? I politici. professionali, 71iùdi tutti. ignorant.i, ci hllnno pensato a modo loro: votando che l'JRI si sganci ,lalfo ConfimluMria, come premessa ,/ella 195

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