Volontà - anno VIII - n.4 - 15 agosto 1954

cettauo molto, e pretendono di cambiare pochissimo: più lo s11irito delle cose e del fan!, ,;he le cose e il fare stesso. Anche <11,esto mi pare di averlo compreso leggendo libri cli storia e biografie di veri e grandi ». · Jloi dite: « La nostra posizione» è « quella quantitativamente mi– nima eppure indispensabile, del lie,•ito nel pane o del sale nella minestra ». E sta bene. Ma qual'è il pane, <1ual'èla minestra? A1uidiamoci alla mensa comune, inoltriamoci nella comune cucina - e geuiamo questo lievito, questo sale. Non vorremo restare col nostro lie– uito iti mano, e col 1mgno chiuso! Nnn insisto sulla mùi pretesti dcll'insignifican;a della denominazione di «anarchici». Se il principio che gU anarchici sostengono è universale ed eterno, ciò non significa cl1e essi non. ne rappresentino una espressione sto– rica, una incarnazione valida. E finchè il nome di «anarchico» vive, vuol dire che ha ragione di vivere. Ma sull<Lsostanza dc/la, <111estione che abbiamo fin qui dibattuta, con– cludo riallacciamlomi all'inizio. Discutendo non mi par giusto il vostro stare tro11posu uno dei (( 1>oli .,, ma non è giusto neanclw che molti, anzi tro1>pi, si ri</uc<r,,o « realisti ,. fino ad css<'r,li.sumtmi. E' evidentemente necessario un compenso, un grido d'allarme, una « posizione polemica», u11 ritrarsi degli uomini cli buona fecle. /11,<1uesto senso, vedo che il vostro stare su uno dei. poU è tuttavia uti– lissimo, clw il vostro continuo ammonimento è necessario. Mc11tre alcuni uomù1i di buona fede si gct1a110, con 1m />O' di pre– sw1zio11è senz" dubbio, in tm mare di tempeste, 1;oi rim(ltwte rnlla riva a da.re la voce insttmcabilmentc, anche" costo di farvi dire: « s11arda, guarda, loro rimangono sulla riva ». No., capisco che è ùigiusto dirvi cosi. Grazie, invece. Ripenso tullavìa ora """ frase della vostra nota: « lavorare dovun<1ue è in ullo la tensione veno nuo\'e forme ». Evide11teme11te, per garantirsi <1uantopiù possibile clai meccanismi divoratori occorre inoltrarsi attrai:er~o <1ualchcbreccia già a1>erta, e t>iaz::.arsi nei punti di loro minor resistrnza: punti che non siano solo cc mancanza di fmtzionamcnto >• ,lel meccanismo, ma rappresentino anche « 11rese11:.a ,,, attiva e positit:a di ciù che voi dite une, te,uionc 1·erso nuove forme. Dove cercare questi punti? Dove sono? L'imlividuarli è tutto problema di valuta:.ionc /H!rsonalc: cosi accade che c'è chi si foncia. cli più, c"è citi v,, pi,ì cauto. · Mi pare 1,-cramentc che la cliffere11;a tra dr. noi, sia nella valutazione dei punti a cui agganciarsi, e nella misura del « lanciarsi ». M. TERESA 81.ll .~CHI Siamo lieti che cosi conlìnui il colloquio tra noi e M.T. Bianchi - spe– rando 1>ossain fine dh•entare una conversazione anche di molti. Le sue note, evidentemente scritte per una ricerca di contatto e di ve- 213

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