Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

(S - ~gue dal "· I) RUDOLF ROCKER LA SUA OPERA E IL SUO PENSIERO ESPORRE IN SUCCINTO, quel- lo che è già terribilmente auc. cinto e concentrato pur nelle a"ii.eot– tocento pagine, è cosa gravosa, an– che perchè forse sarebbe stato neces• sario, qua e là, prendere parte alla discussione, - e sare questo un la– voro che un giomo !arò, quando 1'0- 1>era che abbiamo esaminato, spe– riamo, vedrà la luce in italiano, - prendendo lo spunto da qualche ca– --pitolo del libro. Ma ora, dato che l'opera del Roeker (questa ed al– tre) sono sconosciute in Italia ho cre– duto necessario farne solo una pre– sentazione. Quest' opera, mi scriveva il Ro. cker qualche tempo fa, è stata meditata e scritta o:: quando fasci– smo e hitlerismo dominavarw, ed av<mdosoppresso ogni partito e ogni temlen:a socUlle per elevare un solo partii.o politico alla categoria di «vei. colo del principio della volontà na• zionale » e il tentativo tli condannare come prodotto straniero certe ten• <len:e del pensiero, ed ogni accenno <mche solo alle tendenze e al pemie• ro di t< stranieri » suouava quasi in– sulto alla ra::a ed alla « nazione », -volli cercare, sopratutto nella ricca messe <li 1>ensatori tedeschi quanto essi /ia,mo scritto e />Cnsat.oin senso int.erna:ionale >). E su questo argo– ment9 e con questo schema, tenne due o tre conferenze, e proprio in contradditorio con alcuni rappresen– tanti Nazisti, e così, da semplice ar– gomento, come inizialmente era sta– to, approfondì lo studio e costruì la base sulla quale ha costruito questa poderosa opera. Egli riuscì a por– tarla a termine ira enormi difficol– tà e pericoli, proprio negli u.himi anni delJa sua permanenza in Ger• mania, e quando riuscirà a riparare all'estero sarà una delle pochissime cose che arriverà a salvare e porta– re con sè. Fuori di Germania, nlla presenza di pensatori che si pretendevano «de– mocratici» ma che soslenevano pen– sieri ed argomentazioni di netta mar– ca e mentalità razziste, egli, che vi. <le dove portavano tali teorie si de– cise a dare alle stam1>elJUCSto lavoro, sicuro di compiere una bella quan– to uti.lc opera, che priwa in spagno– lo, poi 1rado11a in inglese, in nor– vegese, in Jdisch, ed ora, in attesa di una in Italiano, si sta preparando una e<lizione Giapponese. Mentr~ era in America e com1>le– tava qualche lato della sua opera, fu 1>ortato ad esamjnare e studiare 1ft correnti libertarie, nord-americane, e fu colpito dal fatto che tali idee non 113

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