Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954

qu~n:u aumenti. che le rapine, le 1ggre1- 1ioni ii diffondano ogni giorno di più? La fame rende gli uomini lupi. C'è aolo da 11u. pir&i che contro un tale atato di mite:da non si trovi di meglio che inviare la Ce– lere per ammanare degli affamati, e che ti o•i proporre come rimedio (Giornale delfo SiciUa 25.IX.1954), che « bisogna Wi– wire una &aldu rete di .wrueglian::a cM mantenga fitte le me tra-nu, e pronti i 1uoi meni di neutrali::azione 1 in modo lla ia• rantire un minimo di 1icureua a1 cittadino contribuente, il quale ha diritto di preten– dere che l'ordine ~nga doe:unque o ripri– stinato o ris~ttalo o rafforu,,to •· La iicureua del contribuente che in quei paesi C sopra1uuo quell:1. dei ,ignori reu– d111ri, ecco la preoccupazione dei gover– n:mti, di chiunque ha « autorità a, dal Mi– ni111roal maresciallo dei urabinieri 1 dal parroco al gabellouo. Ma chi penta ad aiu. lare le migliaia di povera gente a lavorare, 11 procurarai quel minimo scnu cui la loro vila è di be11i11? Danilo Dolci riflette in questo 100 libro 1'01,cra di miuionario che ,u. compiendo a Tr111>pcto.Egli ci addita quali tono le piagl1e peggiori dd nostro pae.e, e con la 1ua ,olidaricta raniva ha anche indicato una 111rad1aperta in concreto a chiunque veramente voglia operare per almeno il pOl'O d1e può. La 1ua inchiesta in par«• chie famiglie della zona di àlonteJepre, ri• portata nel libro, è fatta con amore, con la volon1à di acooslare e oonoacere il pro• prio prouimo per aiutarlo. L' angoaeio,o problema del nonro Meuogiorno vi ti mo• ma nei suoi a.spetti pill tragici. Perciò il auo libro è C(lme una campana a martello, pill el6cace degli altri tanti più doni che diue:rtano attorno al « problema •· Ei}i, coaì, fa te:ntire che c'è per tuni un com• pilo, o grande o piceolo, al quale non ci si può AOUrarre te:nza diventare dei dite:r• 1ori 1ul piano umano e eoeiale. E per tè dice: ecco, la mia parte «reo di farla. Ecco la comunittl viva del « Borgo di Dio • in cui egli aduna bambini verso un avve, nire migliore e ne fa centro atlmolantc per una rina1cita di volontà negli adulti. Non c'è quindi da stupirsi che la poli- 60 zia del governo &oeialdemocristiano abbia tentato di chiudere « Borgo di Dio•· Non è la aolita colonia auittcnz.iale: è un fuoco che si accende nel buio, e neuuno u che cou può nascerne in una terra in cui la disperazione da sola fa nuccre i briganti tra la povera gente abbandonata da tuni. Danilo Dolci, abbandonate Je comode gio. 1tre ideologiche e le ancor più comode u. aemblee deliberanti delle cinà, ci dice da Trappeto: « IO do~ c'è meno vita, dove c'è meno amore bi.so3na inlerutnire •· Ei}i 1i rivolge ad un DtO che in IOltanza è solo la sua anima e la tua opera di aolid■rietà umana se ne arrKchisce di fotta e d'im• peto, non ne risulta mai limitata ed im• poveri1a .• 'ulla v'è di comune l.ra il suo Dio e il dio dei preti. Anxi, contro di eui si erge in denunci■ per l'opera così in stri– dente conlraddizione con le me.late parole dei testi religi<>si che pretendono di se– guire. Egli rifiuta la società eoai chiuu e rigi• da com'è nelle sue iniqui1a. Rifiuta lo Sta• 10, tutti i mecuniami coatitui1i e criatal– Jizzati in cui ai anchilota il noltro ordi– namento iOCiale. Ri6u1a la guerra, la guer• r■ che ra belve gli uomini anche quando non ,·ogHono. Egli è di fatto un anarchioo, ed ha tutto il nostro ri11>e1toe la nostra ammiruione. E questa dichiarai.ione di solidarietà mo– rale, il solo che poniamo dargli, ci umi. Jia e ci dì1 quasi un sentimento di colpa e di vergogna. FlLJf ANDllt CAYATTE Avant le d61uge C. e C. Ancora un ftlm in cui A. C1y:11te (come nei preeedenli « Cfo,rizia è /alta• e « Sia• mo lutti aua&aini ») mette in 11110d'accu• u nel loro conrreto le i~thuzioni aociali. Francia 1950 1 atmo1for11 di « 1>rima del diluvio •· Incubo, angoscia per il timore d1e fosse prouimo lo 1c11enar1i di un'al– tra guerra.

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