Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

derni cli sodi.sfarle. Tra un poco di. mesi tulio tornerà come prima. Il mas• simo risultato e/te si. 1mò prevedere, ,mch'esso tutt'altro clie certo, è la ri– co.~tru;io11edelle strade e delle C{ISeclie l'alluvione ha ingoiato: magcrri strtule più lcrrghe po,u.i. più belli, case con bagno, ma clie im1>ort.a? il fondo ciel problema, la bonifica, il bisogno cronico di rimediare cri da1111i. geue– rati non da, una cattiva st.agione 111a da secoli ,li oppressioni e ,li ubbi– clie11:e, rimrtrrà sempre aperto, pere/tè ne riparlino i nost,ri figli. o i no– stri nipoti. Lcr rflccolta delle ,,cc111e che eviti alluvioni avvenire e ridia vitalità alla terra da coltivare, (non, già i bocini costruiti per dare utili crigrandi indu– striali dc.Il'clcnricità: bacini per l'agricoltura in. cui la proc/u;ione di cor– rente sia un sott.oprodotto), il. rimboscliimento, gli acquedotti, le scuole, gli ospedali: quale immenso lm:oro. t solo con. tale fovoro che la gente della C,,labrin usci.rà dal suo i11femo: J>ercltèovvierà alle deficie11:e raclicali e croniche da cui. tuue le miserie crttuali cleri.vano. Ma. chi osa. sperare che il governo iwliano, assistito e/ai senatori e deputati o cfoi preti, agente atlra– vnso i capidivisione e i prefeui ed i tecnici enciclopedici del Genio Civile, possc,,reali::are tra noi qualcosa che lont.anamente almeno somigli, "cl es., alla bonifica redentrice con. cui negli Su11.iUnir.i la. T.V.A. lw, riclato vitll 11mc1tui ,dle regioni del Te,mcscc us<Uulo bene, sot.to controllo pubblico co– stm11.c,il clenllrOraccolto dallo S1<110? E chi ost1. sperare che - vi.st <t lct cliffusa incapaci'.ttì ,mclte tecnica degli organi. clcllo Srato - si abbia l'antiretorico coraggio di chiedere aiuto a competenti d'altri 1>aesi? l.;e classi clirigenti iwliane sono cronicameme incapllci d'ogni ini.z.ia – tivo e lavoro che superi i confini delle loro mille camorre ccl omerlà. Si co,rsllltci urici volta di più. Una voltn di più q11i11cli si conslata fa, necessiti, di loglicre dalle loro mani il polere. • . E queslct. volta un'. ultrn constutllziorre si può aggiungere, forti della espcrie11:a reccnt.e. Abbiamo visto succedersi nelle poltrone mini-st.eriali gente di destm e di .,foi-stra, d'ogni colore e 1mrti10: e che lwrmo fatto? lfomila lui imieu– tllto la celere e gli spalatori di terra. Pacciardi ha rimesso al comtmclo i ge- 11eralie gli. ammiragli la cui i11ca1u1cità professi6mtle era. stai.a.dimostrala prima dall'aver consentito c,llt, dicl1fora:io11e di guerra, poi dall'essersi fatti bauere. Dosseui s'è ritirato in buon, ordine. Saragat. ha sussidiato ccm-– tieri e armatori in. una pec/i.sscqua Ìmita:ione di Bermi. Fanfani lm fatto costruire case c111che doue esse rcstmro sfille percliè la gente non può pa– gare ltt pigione; ed. orct si sta scelbi::a11do. To.1;fia11.i ha llm11istiato i grossi gcrllrcl1i fasci,sti, il più grosso veleno rimasi.o in. circolo nel nostro malato corpo sociale. Dc Gasperi, per non clirc ctltro del mol.to male fc,uo cmcli<! a se stesso d11ci.fica11dosi, lw finito di svuotare lu scuola cosidcw, pubblicct d'ogni co111e11111.o, s l per poten:i<tre scuole di preti cosideue private ed w,cora J'ii, ch•teriori .. Ecc. 388 Non è 1111-'espericn:::a clte dimostra come l'incllJmcità sir, di tutti? Togliere il potere dalle 11umidei politici professionali significa qui,,di

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