Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

volta solo all'ultimo momento ci era assicurata. TI che J>resenta dei gravi inconvenienti. È necessario, invece, sa1)ere in anticipio chi coJlaborerà durante un'estate a!finchè i vari co·1. laboratori abbiano tra di loro uno scambio di idee sul lavoro che do– vranno svolgere. È necessario, quindi, creare un piccolo nucleo di coUaboralori i qua– li riu.iangano in stretto contatto tra di loro aoche quando la Colonia non runziona. Abbi.uuo enunciate qui brcvemen– le qualche considerazione su.I lavoro della Colonia. Ma occorrerà cl1e nel– la prossima riunione dei partecipan. ti all'inizia1iva siano discusse le e– sperienze di questi tre anni, esami– rrnte Je possibilità concrete di cia– scuno verso }'avvenire, formulalo in– fine uu indirizzo chiaro per' l'anno prossimo, dopo :il quale sembrereb– be ragionevole 1>roporsi l' iniz-io - magari su scala molto modesta - della Comunità permanente. C'è poi un lavoro preparatorio organizzativo deUa Colonia al qua]e possono contribuire tutti i compagni delle località da cui ci provengono i bambini. l gru1>pi ocl anche i singoli com– pab"lli, dovrebbero sc;;,'llalarci in tem. po i ragazzi che desiderano venire in Colonia, do,•rebbero cercare di in– viarci bambini che sono capaci di vh·ere in comunità ed una volta fis– sato il turno evitat·e cli chiederne il cambi,uncnto (se non vi sono mo• tivi molto seri) o di rinunciarvi al– l'ultimo momento. Agendo in questo modo rischiano di lasciare posti va– canti e di togliere ad altri la possi– bilità di un mese cli soggiorno in colonia. Dell'organizzazione dei viaggi do– vrebbero interessarsi i compa~'lli lo– cali, quando i genitori dei bambini non sono in condizioni cli poterlo Care. In questi tre anni. in cu:i. ]a Co– lonia ha funzionato, ci sono venuti ba1ubini dalJa Lombardia, cla1Ja Li– guria, dalla Toscana, dall'Emilia, dalle Marche, dal Lazio, dalla Basi– licata dalla Sici.lia e da altre regioni e l'organizzazione dei viaggi è stata perfott:1 npJnmto per la collabora– zione che abbiamo trovato in com– pagni di quelle diverse regioni, Però sappiamo anche che a·ltri. bamb.ini, 1mr desiderosi di venire eia noi, han– no dovuto rinuneian•i perchè non hanno trovato nessuno che ]i accom– pagnasse. Pensandoci in tempo, non sari1 diCficile lrovare qualcuno a cui ;:ffidare i bambini, o trov:1re qualche compugno che usufruendo cli bigliet– ti gratuiti si incarica cli accomr,a– gnarli. Oppure conoscendo per tem– po i bambini che debbono venire in colonia si possono sempre raggrup– pare quelli delle regioni luuitrofe. Ormai pili di un cenlinaio di ra• gazzi sono slati per un mese (e qual. cuno anche per due o lre) ospiti clcl– ]a nostra piccola comunità. Nella vita attiva in comune, nell'atmosfe– ra cli ]ibertì1 e di serenità e di affet- 10 che essi hanno potulo condurvi si è allargato i.I loro spirito. Nei con– tatti con piccoli · d'alt re regioni e d'altrc comlizioni hanno sperimen– tata una socialità che spesso era DUO• va per loro. Tutti hanno avvertito al loro arrivo a Sorrento che v'era qualcosa di diverso da ogni ahra Co– lonia, non la disciplina non il urnr– eiare in colonna non il cantare inni da grandi, ma una sana spon~anea

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