Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

mento ma dalJa 1oro inerzin, dalla loro perduta volontà di rimanere a– rrnrchici. .... t comodo voler addossare la responsabilità di singoli all'insieme del movimento; il movimento fece quello che potè e non solo in perio– do di ubrfacatura clcuorale. Anzi ·JlCrchè A e B sono bravi e vecchi uri. Iiianti che fecero da maestri ai, gio– vani, dovevano ricevere una maggio– re riprovazione dai compagni e so– pratutto da coloro che su U.N. e su Volontà vollero trattare l'argomen– to. Invece finora non fu possibile che udire quelle voci, che, in omag– gio all'amicizia cli A e per B, atte• nnarono e giustificarono l'errore clei compagni in questione. È questo il motivo che pare abbia spin10 G.B. e C.Z. a scrivere l',nti– colo sulle Elezioni, prendendo le mosse dalle elezioni spagnole de] 1936. Che cosa significa per es. che la Montscny, dopo di essersi dichi{1- rata in un modo così calegorico cou– lraria alle elezioni, finisse per diven– tare ministro? Per noi anche se vi sono stati o vi saranno anarchici che hanno votato e voteranno nelle ele– zioni municipllli o politiche, il con– celio di a1111rchia è: assenza di go– verno, libera associazione umana. Ed anche trattando della po1cuii-· ca riferentisi alle elezioni spagnole, G.B. e C.Z. lasciano capire, pur non potendo dar torto a M. Sartin, che non danno torto a C. Berncri e a L. Berloni. Ci sembrano queste mez– ze misure, ci parC proprio che essi vogli:mo il salvataggio di naufraghi ormai scom1rnrsi. Questi naufraghi sono per noi i compagni A e B che recentemente perdendo il controllo delle loro idee o in silenzio o rumo– ros:uncnte commisero ]'errol'c di <le· legare potere ad altri, con la spe– ranza di aiutare la ,,juoria di quello che essi credevano il <oneno r>eggio)) . Come possiaino studiare il proble– ma perchè faui del genere non si ripetino? Ma ci pare così chiaro, e chieder• scio come tanno G.B. e C.Z. ci pare mettere in dubbio che 'l'anarchia, co- 1ue concezione e metodo, non abbia ragione di esistere. Contradditoric ci paiono, infine, le conclusioni finali dopo quanto essi avevano dello per giusLificare il fenomeno elezionista e perciò non ci soffermiamo su <1uclla parte le cui idee, ciel resto, coli imano con le no• sire. Con M. Sartin diciamo: « chi votu ffl 011em ant.,:.wwrchica )) e chi li di. fonde, aggiungiamo noi, fa opera u– guale, un Ja,•oro in favore degli av. vers!tri dell'anarchia ed un danno molto 1noho pili grande di quello eh~ potrebbero fare gli stessi avver. snri .... J GRUPPI ,\NAUCIIICI ltlUNITJ 1)1 GENOVA Abbiamo tanto stimolato cd invi.• /(li.o ttlla, discussio,ie: siamo qu i11di li.eti di qu.est.o solit.ario contribut.o - tmche se, più che discutere le idee, in esso i Gruppi di Geuovn 1w<111za. 110 supposiz"ioni arbitrarie e quindi rwnpogne fuori luogo per la mgio- 11e da. essi im.magitwra lilla radice del nostro scritto. Assicuriamo che 110n c'era. nott c'è ,wssww. i11te11:;io11e di difemfore A o 8: a11zi, questi. fmonimi A e B li i,uli.cheremo d.'ortt. imum:;i co,i X e Y, perchè siu ben chiaro che non vogliamo <1ccewwre tt nessuno in 415

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