Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

scarpe nè vestiti, o perchè non han– no resistenza organica sufficiente per la fotica dello studio quotidiano. 'l"utte tragiche cose che i legisla– lori han finto di uon vedere, quan– do hanno ordinato che tutti i bam– bini debbono andare a scuola fino ai 14 anni. A questa diffusa condizione di mi– seria un'altra se ne n.ggiunge n.nco– rn.. Le slat.isliche stesse del Governo hanno indicato di recente che in tut– ta Italia mancano, per soddisfare i bisogni scolastici dei ragazzi che vanno a scuola, circa 64.000 aule. Son migliaia di edifici scolastici che occorrerebbe costruire. Altre 27.000 aule tra le 93.000 in uso risultano « non adatte » 1>erospitarvi bambi– ni a scuola: e chi ha viste certe sco– le11e rurali nostrane sa che orribile st,,to si ccli sotto la defimzione bn– rocraticn. <li nou-adn.tta. Son quindi altre ancora migliaia di edifici sco– lastici che si dovrebbero costruire. E che ha fatto e fa lo Stato? Lo Stato ha speso in questi anni dopo la guerra somme immense cl i denaro americano in opere di « ri– costruzione >>. Chiese, chiese, chie– se, prima di tutto. Poi, ferrovie, an– che dove non servono, ora che gli autobus e camions lavorano meglio. Poi ancora, sussidi 1>cr tener-buone le industrie jucapaci cli prodotti competit.ivi. E belle strade, sulle vie dei turisti. E èostruzioni edili per abitazioni, nelle cittìt. Ecc. E 1 per ultimo, miliardi per <e vivificare » l'industria siderurgica, tra no·i che non abbiamo nè forro nè carbone. J~ evidente che ha speso ma)e. Tutti sn.nno inohre clic, a parte tali dissipazioni, altre dissipazion.i immense sono state chin.ramcnte vi- 406 sibili nell'azione del.lo Stn.to: che ha, ad es... tenuto in funzione fino a poco fa un Ministero dell'Africa Italiana, con seimila funzionari regolarmente pagati per non far nulla. Si sa de– gli n.mmiragl.i tenuti in servizio sen– za nn,•i, dei generali idem senza e– sel'cito e senza aviazione. E così via. Dissipazione è l' unica definizione globale de1l'attività dello Siato. È perciò che l'essenziale resta tul- tora da fare. · In altri paesi - vedi l'Olanda, ve– di la Germania, ad es. - pure as– sai distrutti dalla guerra, è stata rea– lizzata sotto la spinta erncace cle~li interessi-locali una cffetti,,a gradua– toria nell'ordine delle spese pubbli– che: dapprima gli strumenti di la– voro, poi le scuole, 1>oi le strade e le case, solo infìne le chiese (in real– i.il molt.e son ancora da ricostruire) considerate suppergill sul piano dei teatri e simili. In quei 1tacsi, di gen– te un poco piì1 civile di noi, si è ri– tenuto che mcclimnen1e 1>regarc-il– proprio-dio 1mò ben forsi, in tempi di emergenza, anche nell'interno d'u– na baracca, o semplicemente nell'in– terno della pror>ria anÌJna - men– tre nutrire ccl istruire i bambini è dare solide fondamenta all'avvenire. Da noi, in"ece ... E guai se dal capitolo scuole si passa ad altri ancora. Si. è letto di recente sui giornali che nella provincia di Matera c'è un solo ospedale pubblico, con 130 post.i di letto a cliSJ>osizionc di )80 mila abitantl. E quanti paesi sono senza fogne, <1uanti non hanno ac– qua, in quanti. Je case non hanno nemmeno condotti per iJ (umo ... : le rovine di Caln.bria, fotografote dai giornali, han rivelalo che cosa sia il villaggio di montagna del sucl. E la

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