Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

ticose, che ci risospingono ne}!e di. rezioni della zoologia. La competizione non sib'llifìcn però la guerra. Anzi, è umana solo finchè rest:t competizione cli amici, pronti a riconoscere che il vicino ha visto 1neglio di noi, pronti ad acccllarc con gioia ch'egli riconosca invece ta– lora di avere sbagliato. Questo è, lontaniss:imo da tulio il lettcratume di certi pseudo anarchici esaltanti fantasie intellettuali di Io e simili, l'anarchismo di Bakunin (la mia liberti', è reale prima di tutto nella libertà del mio prossimo), l'a. narchismo di K.ropot.kin (la lotta per la vita del piano zoologico diviene solidarietà nel piano umano), l'nnar• chismo di Malatesta (se per vince• re dovessi far alZarc le forche nelle piazze, preferirci perdere). Ed esso è nell'essenz:, anticristiano: nel scn. so che rifiuta ogni speranza di beni reali nascenti dalla pura contempla– zione. Vivere è faticare e combattere: contro e con le forze della natura, contro e con le forze degli uomini e donne che pensano e vogliono diver– so da noi. L'asceta, o la comunitì1 cli asceti, può illudersi di giungere nd ·uno stato di grazia: in rcalti1 s'ottie– ne per le lor vie la sola (eliciti't ne– gativa che consegue al chiudere gl_i occhi dinanzi alle difficoltì, del vi. vere libero tra liberi, con idee giu– dizi 1nopositi iniziati,•e propri da conCrontarc ai giudizi propositi ini– ziative altrui. La conclusione di queste riflessio– ni, 11ssaislegate ma tuttavia animate d'una viva unità ne] profondo, ri- 1>orta al tentativo dei preti-operai. 398 Essi si sono illusi di poter utilizzare a 6.ui di bene ]a malefica potenza della Chiesa callolica. Mi sento con tutto il cuore vicino al loro cuore, come al cuore di don Zeno e di tau– t'altri amici e sconosciuti mossi dal– ln stessa :iJlusione: non perchò speri che riuscfranno a nu.lln, ma 1>roprio •l)erchè vedo che saranno divorati. Vinti, essi a,•ranno pei-ò contribui– to u~ri.1almentetutto il bene che era loro possibile. Perchè v'è <1uestagiu. stizia certa nel nostro mondo: che qualcosa rimane sempre della fatica e dei tormenti di clù è stato vinto mentre operava con animo 1>uro, \'O• lenclo <1ualcosa di bene. Da un:1 parte, gli operai ed i con– ta(lini e gli intellettuali (ccl i pochi « signori ») che han vissuto accanto a tali apostoli si saranno clinuovo ac– corti che nel mondo v'è pur <1ual– cosa di pili val.ido delle Tre Effe dei politici, avranno ritro"ato in sè la fiammella dcli' umano - che porta a battersi per il pane ma sol finchè in tale lotta non si vuole far scom– parire la nostra aninia. D'altra J>arte, i preti-operai e i lo– ro amici - od almeno una !)arte, se non tutli - si saranno resi conto di che cosa realmente è In Chiesa cal• tolica, d_iquali forze veramente oscu– r:mtiste e reazionarie essa si animi, come non possa mai - e meno che mai <1uando parla di li.bcrtas - SJ)e– rarsi dalla sua azione altro che un potenziau1cnto di tulle le autorità costitnite, di tutti i nemici dell'av– "enire sempre più aperto e molte– plice cui guardano insieme i creden– ti (ciascuno :i modo suo) nella li. herti1. c. ZACCARIA

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