Volontà - anno VII - n.5 - 15 luglio 1953

avrebbe dovuto trovare ragiot1i di. distensione ne/l'emo::.ionantc conclwione del ctuo Rosemberg, si. è fatta più che mai accanita. Si è forzati ad una conclusione sconsolante. L'animo t.otalitario, cli cui con la morte di llitkr e di. Mwsolini s'era ucciso il fermento velenoso, pareva indirizzato a spegnersi nel mondo e/ci politici. Sparito anche Stalin, rotta anche la sua gang ( a quanto si dice), gli uomini e le donne di tutti i pOfJOlisi trovavano davant.i un'op• port,mità insperata di uscire dalle « masse », di ritrovarsi « f)Crso,ie ». Ma ora v'è una f)arte di mondo, la più impensabile, in cui l'animo totalitario sta rinascetulo a nuova vita. E son proprio, ad opera e/ella stupidità dei governanti e di tutto l'insieme dei politici professionali, gli Stati Uniti d' À· merica. Negli SUA la pratica formale della democrazia comlucc no,, solo o rendere socio/mente fortissimi gente del tipo di Afac Carthy (cd è già un. risultato tremendamente negMivo!) ma anche consente a questi gruppi di stupidi-affamati-di-potere d'avvelenare iJ popolo, di crearsi attorno la stessa atmosfera di stupidità colleuiva che in altri anni in altri luogl1i ha reso possibile la formazione dei tumori. sociali chiamati il fascMmo il. na::.ismo il comunismo. Cri-sie/ella democrazia, elum1ue, ,mc/1e i,1, America. Chiarissi'1w. Pcrchè uou guardare i fatti? I fatti ammoniscono: quanto più la società diviene complessa, tanto meno è possibile che l'optil'1111mdel suo fun::.io11ame11to si reali::.::.i attra– verso delegazioni cli potere, costituzione di autorità, l'in.sicmc che si chia– ma Stato. E vario è sperare che tale possibilità si crei giustificando o priori le inequità. sociali con /fmi.::.ionigiuridiche fitti::.ic fondate sulla co– stit11::.ioncdi maggioran=u - che è l'essen::.adella 1 ,lemocra;ia. Finora. sia nel mondo dominato da Mosca che in quello domi11ato da IPllshiugt,on, le difficoltà si sou via via rimandate, medìmitc w10 sperpero immane di riccliez:a. I governanti russi cd americani, avvcrtiut l'imtabì– litù cssc11::.ittlc dei loro nwccauismi di J)Oterc - i </Uttli no,1, reggerebbero ,,,,. mese in at.mosfera di effettiva libertà f)opolare - lrnmio spremuto spre– mono ricchc::a dal lavoro di tutli, per finan;iare le dissipa.:.ioni immm1i con cui, n casa loro e nel momlo, sì tenta di sostenere le macchine traballanti degli Stati, propri ed asserviti. Lo Stato pare capc,ce di amministrare solo finchè non vi so11problemi clifficili: allora, mosche coccl1icrc, i politici professionali pouono star.s<me trnnquillamcntc assisi sul giogo dei buoi che tirano il carro sociale, poichè i buoi .~annoessi stessi come a,u/a"t'C,Ma quando le difficoltà si. presentano, a/fin.e, i politici professionali non sanno cl1e fare. 228 Clw fare, dunque, noi popolo? Stupido è è/ii. ponendo questa domanda s'aspett.a ima ricettlt definitiva. Non vi sono panacee, per questi nwli. l,ll sola meclici11aeffict1ce è l'attivitù libera cli ciascuno, r,crsone e grup-

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