Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

l'011imo suu del. passato, dovremmo proporci ancora ,ma voltll il q1wsito lln• goscioso della ,legenerazio,ie inevitabile cl1e consegue 1111' esercizio del l'o– tere. Ma ci distrarrebbe om da altre riflessioni 7,ii, necessnrie. Stafot «politico» comincia a formani, e finalmente emerge dall'oscu• rità, negli a,mi epici della rivolu:ione russa, irt r1uegli anni ilt cui il pro– posito di creare un mo,ulo nuovo attimava ad eroismi ignomti e sublimi Wnti uomini e dom1c dei popoli russi. Lei sua stella di co111:md11ntecomin– cia a sorgere subito ,/opo il << colpo di Stc,to >) bolscevico che nel 1917 ini– zW la controrivolu:done a Musc<1ricostruendovi il noccio/o d"un n11ovoStoto. Lenin morì" tempo per <.'1JÌll1rsi_il conpiuo con lui. Trot:ky invece si troOO dopo w, breve volger di tempo bc,ttuto in pieno cfoll'oscuro « comp"g110 » che s"peva meglio ,li lui manovrare sulle qualità deteriori degli uomini. Lungo la str11da ulteriore di Stalin, quanti poi fimi. processi, <Jtwntc ucci– sioni freddamente deliberate e legaliz:;c,te tra i personaggi 11wggiori della « vcccliitt guardia bolscevica», perchè potesse costituirsi il mito dell'unico eroe Stctlin, ed egli giovarsene per comamlare sempre più. La storia poli– ti.cli della Russia presa nelle spire della controrivolu:ione bolscevica si som– me, di f"ui Ìlt un sol mot.o: l'asccsc, di Stalin. V'eri, ne/fo rivoluzio,,e. russu, fin dai suoi primi Clibori, un'i<lca cre<t· tiva, potenzialmente Cctfmcedi. avvittrc una società llperta in cui cfoscuuo po– tesse cfore il meglio di sè ;,,. piena libertlÌ: l'idea tlel «soviet». Tradotta i,1, pratica negli anni ,li crisi conseguiti alla sconfitta miliwre d,•llo Stllto russo nella prime, guerra mondiale, l'idea ciel soviet divenne un fatto: i« soviet loc"li », cioè la m.oltitudine lici soviet locali. Soviet di co11((1di11i ,wi villaggi. Soviet di operai· nelle città. Soviet di soldati nell'esercito. Cioè, in senso generale, il formarsi spo11tatteo di infinite assemblee U/>Crte ed autonome, che affrontavano i problemi .ml posto e nel momento si.esso ,Id loro sor– gere, e 1,cr essi davano via. via soluzioni tcntative ,liverse, valide soltanto come un esperimento per chi voleva parteciparvi. ftra la. grande strada, la stra<la del caos rivoluzionario che te1u/e ,ul assestc,rsi i,t wt ordine privo di istitul'i rigidument.e costituiti, privo ,li gerarchie, cosmico e mutevole come l'umano. Contro quella marcia del popolo Lenin s'impose, Lenin cott la sua idea maestr11, quella </ella necessità di wt Partito-guida sen:a cui il popolo non avrebbe creato nulla. Ma quella malefica idea della necessità di una Guida si proiettò subito nell'interno stesso del Partito: senza Lcni,1- non avrebbe potuto far nulla. L'altra via. s'era così aperta nei fatti, alla ra,Lice della con– trorivolu:ione: la via. dei politici ,Li mestiere, la via d'!gli aspiranti ,lilla• tori., che fin dal suo primo nascere era necessariamente divergente dalle molte vie del popolo, e an:i ad esse tutte nemica. Su. quello. via, Lenin distrusse i soviet locali, avcmlo l' c,rit1 di volerli organizzare: e da aUora, « o,;gflniz:arc » com.e termine dell'attività dei po• litici ha mostrdto il ~uo t,rutale sig11ificato di asservire. Su gente vi,, via più auervita, eccitando le lorO più bllsse passioni per farli combc,uere l' 11110 contro /.'altro a servizio del proprio gioco, Stalin s'è imposto alla morte di Lenin.

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