Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

gucrr11 lu crisi s1,agnola. Se noi per– se,•criamo puramente e semplice– mente nel nostro atteggiamento, la tensione aumenterà. Noi non sare– mo allora pili padroni degli av,,eni– mcnli. L'obiettivo attuale consiste dunque nell'evitare un conflitto ge– nerale piuttosto che di assicurare ad ogni costo u,rn vittoria completa del partito di Fra~co nella guerra ci– vile». Del reslo la fiducia non era che reln1i,•a tra ituliani e tedeschi. Quan– do i primi si affrettano a concludere in segrclo, un accordo economico <'OnFranco, i secondi erano furiosi e glielo dicono. « Ma voi potei.e otte– nere le medesime condizioni », ri– s1,ondc Ciano. « Sciocchezze » repli– ca il tedesco. Ma gli uni e gli altri non sono elci lutto sicuri degli uo– mini che son venuti ad aiutare. Gli s1,agnoli conoscono l'arte di sbro– gliarsi quando le sollecitazioni si fanno I ro1lJ>Opressanti, e nel caso presente, hanno compreso che po– tevano servirsi degli uni contro gli altri. Su ,1uesto punto tedeschi o italiani sono d'accordo. L'ambascia– lorc von Hasscll scrive, da .Roma, il l8 dicf'mhrf' 1936: e< L'i1111>resaspa– gnola si è certamente svilupptlta al– trimenti e pili pericolosamente che non sia stato previsto all'origine: prima di tutto gli spagnoli hanno dimostrato che essi costitui,•ano un materiale militare e politico chiara– mente in!lnfficiente. La pos.sibilil.à di uno scacco o di un risultato senza domani 1>er i nazionalisti non è del tutto da scartare .. ; In un momento di cattivo umore, Ciano mi diceva recentemente: « Io temo che qucsli nazionalisti non arrivino ad accetta– re la mediazione, e potrebbe allora avverarsi che un bel giorno la paro• 132 la d'ordine degli sp.:.agnoli fosse: « Fuori gli stranieri ». Perchè Franco non scrupre si ]j. mita ad opporre semplicemente la {or,;a d'inerzia; qualche volta sa di. re di no. Quando il generale italiano sollecitato a cancel.lare la cocente di– sfatta di Guadalajara, vuol parteci– pare alla presa di Bilbao, Franco rifiula; benchè le divisioni italiane siano state sbartn:za1.e dei loro catti– vi soldati, ridoue da quattro a due, egli stima el1e esse hanno ancora bi– sogno di esercitazioni per essere io condizioni cli combattere efficace– mente. Più tardi egli otterrà. l'in– contro con quel generale Faupcl che Hitler gli ha inviato per assicurare i legami con la Falange e che egli trova « indesiderabile sollo tutti gli aspetti». Se il prestigio degli it11liuni è sta– to seriamente com1)romesso dalla di– sfai.la d.i Guadnlajara, quello della Germania snrà colpito a sua volta clall'odioso massacro di Guernica. Perchè quest'atto di barbarie di cui si cercano i moventi? C.T. Carratt, nell'interessanlo opera nlla quale io ho attinto: « M1usoli,ii, 's Rommt 1~·mvire », dice di non comprendere l'cmoziol'le eccezionale che questo e- 1•isodio ha solle,•ato nel mondo. O– dioso, certamente, ma tattica abi– tuale delle trup1>e tedesche. Per as– sicurarsi la via libera. esse bombar– dano J)re,·entivamcnte una città; uc– cidono degli uomini; gli altri hn– pauriti se ne stanno tranquilli e la truppa può passare senza rischi. Tre ore e mez7.o di bombare.lamenti, di. struzione 101nle, era davvero troppo per assicurare In v:ia libera, suppo– nendo che la spiegazione di Garratt sia valida.

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