Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

5) controllo per mezzo del pia,io: cioè pianificazione di tutta l'ossa– tura della città comprese le strade e i locali pubblici; massimo di densità; <:ontroHo sia delfo <1ualità del disegno degli edifici pur Jusciando libero t1fogoalle tendenze individuali; cura per l'arborature e i giardini; 6) quartieri: la città è divisn in quartieri, ognuno pii'1 o meno auto– sufficiente dal punto di vista sociale; 1) la proprietà del terreno è unificata: cioè proprietà semipubbl.ica,. o di un solo trust; facendo in modo che s1>ecifici accordi apportino alla comunità i vantaggi derivanti dalla proprietà della terra; 8) imprese municipali e cooperative: sperimentazione di nuove forme d'iniziativa sociale in certi campi, senza però intaccare il principio di una generale e individuale libertà nell'industria e nel commercio. Appare evidente che per quanto Howard non fosse un'urbanista (d'al– tronde - ossena il Purdom - non esistevano town-planners nel 1898) e nel suo libro volutamente si limitasse ad indicazioni di massima, dedicando invece ben quattro capitoli all'aspetto finanziario delJa « proposta », la sua descrizione de11acittà-giardino costitui!ce una delle poche - e fioche - luci che si abbiano sopra le intenzioni sociali del ostro: al centro di un comprensorio di 6.000 acri, dum1ue, verrà costruita 1a città, 8U una super– ficie di acri 1.000 e con una popolazione di 30.000 abi1ani; avrà forma circo– lare, con una distanza dal centro allo. circonferenza di 1.240 yarde; 6 viali, larghi 120 piedi, div·idono la città in 6 quartieri identici, e al termine - verso il centro, dov'è un piccolo giardino circolare di 5 aeri e mezzo - incontrano j più ùnportanti edifici pubblici (ca5a comunale, teatro, museo, biblioteca, OSJ>edalee sala da concerti); tutt'intorno a <1uesti edifici il Centrai Park, di 15 acri, a sua volta circondato dal Crystal Palace destinato a funziono.re da esposizione permanente di merci, da negozio princ.ipale, e da giardino d'inverno; 5 corsi ad ane11o suddividono circolarmente Ja ci1tà 1 e il terzo - Grand Avenue - Jnrgo ben 420 piedi 8corre dentro a un grande parco e vi si 8ituano le scuole e le chiese. Le case fronteggiano i cor8i e i viali, e Howard calcolava d.i poter offrire circa 5.500 elise d'abitazione, in media di piedi 20 per 130; un massimo di 20-28 case per acro, wia media tra 16 e 17. L'anello est.erno è coslituito da una !errovia circolare; il primo corso (quello più all'esterno) aà posto alle fabbricl1e, botteghe artigiane, piccole o!ficine, mercatini ecc. La Cerrovia ·principale per le comunicazioni con gli altri paesi, è colle– gata con la (errovia circolare e.be chiude tutt'intorno la città. Al di lì,, 5.000 acri destinati all'agricotura e a 2.000 abitanti. Tutto qui? tutto qui. Non è dilficile, ricordando le descrizioni dei Villagcs o/ cooperation di Owen, o dei falansteri di Fourier, affermare che anche in sede formale C85Ìerano molto più interessanti, molto più radicati in una ideologia che mirava a mutare la struttura della società esistente (non in senso reazionario, primitivistico; ma coscienti della civiltà indu- 117

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