Volontà - anno VII - n.3 - 15 aprile 1953

giornale murale del gruppo mantiene un ,lialogo vivace con i propri amici e ,wmici ed avversari, utilizzando ove possibile articoli intere.ssanti della nostra stampa. E siccome il gruppo è costituito sopratutto da o– perai, esso si attiva al massimo sui luoghi del lavoro prentlemlovi una chiara posi:ione anarchica in tutte le rive,ulicazioni operaie. E per la se-• rietà con cui opera si è imposto al rUpetto di t.utti - per cui può svol– gere il suo lavoro in mezzo ai parti• ti ed alle correllli di pemiero diver– se dalla nostra. Savpiamo che alt.·ri grn11pi in Ittite le regioni d'Italia fanno un lavoro analogo. Auguria– mo che almeno esso trasparisca ,lal– l<> rinnovttte colom1e di « U. N. » o del« L. »). Sappiamo, in <1uest.ocampo, del molto che non è !lato detto al Con– greno, ma si fa in sede locale. Ora sarà molto più facile intensificare ta– le lavoro, perchè si è ricreata la no- srru atmosfera di amicizia tra diver-• ,;,, perchè !,o nostra stampa certamim– tc migliorerà, perchè nelle sedi lo– cali, superata ormai definitivamente la tensione di diffidenza e di inccr• teuo provocata doi GAAP, .tarà pos• sibile affrontare anche la ricerca del– le deficienze nosire che tale teruio•• ne hanno in qualche misura provoca– ta dapprima e poi alimentata. Speriamo, quindi, che tutti ri– mangano fedeli allo spirit.o di Civi– tavecchia, che non ha e: ,pre.t.to idee•• guida ma ha ridato a tutti la pace interiore che è il fondamento indi– spensabile d'ogni buon lavoro. Volontà di lavoro e provositi seri sì sono sentiti. Auguriamo che siano tradotti in un lavoro fattivo e che l'anarch~mo diventi davvc.ro ope. rante, riesca davvero a t·rovar modi per ri-inserirsi efficacemente nella vita sociale del nostro tempo. GIOVANNA 8ERNERI Come riuscire in eiò che 1i fa ? « ... Primo: avere, e sviluppare in sè, i) desiderio e la ca1)acità di crea– re... di lare qualcosa di originale, ... qualcosa che nessuno ha fotto prima. Secondo: formarsi la qualità della persistenza, della tenacia, l'ansito di continuare a lavorare fìnchè il proprio lavoro s'è compiuto. Terzo: rinw,wre sempre im<xltlis/atti. E questo pare l'essenziale at– teggiamento degli uomini che riescono nei loro propositi. Essi non si cu– nno di considerare che nel mondo il loro lavoro possa già sembrare sl.raor• dinario: non ne sono mai contenti anche quando pare ben riuscito, son 1em• prc certi clic se ricominciassero da capo lo farebbero meglio. Guardando davanti a noi, accade spe!!o d.i iJluderci che siano già rea– lizzate tutte le cose che ci sembrano degne di dedicarvisi. Ma basta che noi riusciamo a riesaminare il mondo senza preconcetti... solJevare iJ nostro, sguardo al disopra dei limita in atto che ci siamo noi stessi fabbricati ... ed allora è certo che ci accorgeremo di quanto poco conosciamo davvero. Chi vuol riuscire 11.eisuoi propositi non è mai ingannato dai limiti che i1 passato pone al presente, poichè aa che davanti a lui, nell'avvenire che è tutto da ereare, stanno sempre nuove opportunità di ricerca e di aiione ... ». CH. K.ETTERINC 109>

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