Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

L·auivitii intclleuua1e di MalaleAta è tan• to valla. Il genio e l'agilità mentale hanno portalo il aociologo anarchico a 1rat• tare tuui i campi e tutte le auiviti dello 1,pirito. 1 La ,ua più auiva collaborazione ,i ritrova nelle pubblicazioni: L'Interna. ::ionole, Lo Scio~ro Cenerole, /.,'Emanci• pr,::ione Sociale, À1:11nti, Cuerra di Claue, Un111nitii /lt'oi;a, L'lnsurre::ione, l..a Rivolu• ::io11e Sociale. l'A&ita::ione e P olontù che direttamente o indiretuuncnte Ma1a1e1ta ha animato, Il pcn8icro di 11uc1torivoluziot1a. rio è rimasto luci,1iuimo fmo all'ultimo isi11nte della sua vita. In una lcllera degli uhimi tempi, in 11N1gnolo, inviata al sot• toM::rillo, c'è mito il vigoroso rarane.-e Jd. l"uomo che affrontò lolle le lempNte ,!ella lolla eoeiale. si sovrap))Oloe .d eue come anarchico e rimate (ermo nei priucipi a• narrhiei. Pen:hè JMr Mala1Hla eaatte anar. d1iri vuol dire euerlo in1egralmen1c. Se nou 1i è anarchico non 1i 1>uÒvivere anar• l"hframenle tra gli uomini. I meni toni si mano in polilica. Noi 1iamo anarchici per• c-liè di(endiamo e 11redicl1iaroo )I libertà dell'individuo, l'uguaglianv.a, il diritto alla fratellanza. tra gli uomini e il tlovere di euere uno e indivisibile. « La vita sociale non ommeue interru– :iorii, e la ,eme vuole l'ic>ere il giorr,o dello rivol~ione, il •iorno dopa, e .sem.• p,re. Guai all'avi:enire àelle nostre idtt. se noi doves.,imo a.uumere lo re1ponsabilitò Ji uno di.str.uione insensata cl,e compro• metteue la continui1ò della vita! • • Quel• li che si vantano di euere pratici e di non perdersi nei sogni, sono Quelli che più so• 8',11mo cose impouibi'li •· Per questo 1i parla di anarchia alla m•• nicra antica, clastica, che non accelta ri– nunzie, scorgendo in ogni &e0ntento un soldato della rh-oluzione. Dall'altra parte ci aono coloro che non hanno trovato il loro ideale, ptrchè non hanno acoperlo 1oe stetti, i quali e1igono 1 v. • Biblio1ra/io malate,tinna •• di U. • Fedeli, Edizioni RL, Napoli, 1952. timbri e controlli t"ainbia1nenti e riformi" •••come se per mantenere allo un ideale. predicarlo ed elTeuuarlo u.n poco ogni ,ior• no, l'uomo avette bi105no di espedienli e di vi11i legali, con ricevute di ta.ue e «!• dule di contributi penonali. • lnt.-'f/Cedi dare impul&o all'anarcliia con la propa– ganda e con l'esempio, contribui.Jcono. lo voglian" o no. a togliere al popolo quelle con(fuille cl,e fece nel periodo insurre,io– nale 11. Perciò 1i devono evilare le esage• razioni, miH1rarc ogni parola e le sue con– ,eguenzc-. Hisogna evi1are le J)Olcinic.he sul. le idee. 11cr1·hèoJni discu11ionc equivale ad un~ banaglia bizantina. aenza risultati positivi. La miglior dimostrazione del prin• cipio che 1i IOlliene è l'esempio. Cerchia• mo di euere etemplari nella nostra eon• doua penonale e le altre quettioni ,i eon, vcrtiranno in CHltlli di paglia. In quc110 ccn1c•111rKI della naJCila di due fiJure t"Osi illu111rinel campo del pen1iuo sociale co111em11onnco, racdamo, noi uo• mini di ,1uei10 meuo secolo, il [ermo pro• pos.ito di emularli, di imitarli, nella loro (cde. nella loro hontù ed esempio comhal• tivo. ~lalnlesta e Marti 80110 doe figure rappresentalh•e intimamente affratellate nel. l'ideale romunc, bend1è c~pres&o in modi difl'eren1i. ma unili in un destino ultimo. Le loro vile, tanto 1imili, cosi r,.rallcle, aspcllano la pe.nna di un Plutarco l.'h-e le assimili e presenti in tutta la loro piencz:u rivoluzionaria. Ma1a1es1a mori già aeuan• lenne: !\farti ville appena più di quaran• l'anni. Se e.~li aveAse polulo oA&erTarc ~li avvenimenti posteriori an•indipendenu di'!! euo paese per 11boccare in quc1to momen10 cri1ico di iodcciAione, di paura colleuiva in cui 1i Crova l'uomo ••• Jose Marti urcbbe 11110 dee.i&amente anarchico come Malate• ala. La 1u1 opera densa, sostanziosa, 8UC• cosa, ma11ieeia, come la na vita inquie.1a, consacrala di fano e di diriuo alla '"auM de1la rivoluaione, ce lo eon(ermano. Rilorniamo a.i maestri, aeguendo i loro c:on1igli, se vogliamo continuune l'opera. Cn1P10 Curio . 63

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