Volontà - anno VII - n.1-2 - 1 marzo 1953

C'-"'('tc pi,ì che t.•n•;iia? .llt•no clic• ere. sia? Ilt.•m;itcin cinquan1' ;:mni fa, di fronte 111 1>arti10-cascrma tcde.flco, flOlf'vu :1pparirt• un eresiarca. men- 1rr in lt:1lia ne1,pure un GraY-iudci, lwrn .. 1ci11iu110. riut-cfr:, a ,,.-s.. arc per 1111 Giortl11110 Bruno perchè il 10Cia– lis-mo da noi , in~va 1ra lr- cor~nti, dl'i n-1u1bhlit"ar1i non tutti retro:,,ya. di. tiri 'Oeialicti non lutti drlla Salo Sir-ori. dr-gli anarchici, de::li .- anar– c•oidi ». I." \nar('.hi ..mo i· dunque condan– nato a tÌJ>elerc sempre le HC-!J:"(' cose? l. .'111111rrhi~1110. come il mt'dieo, co– nn ..rf' 111 11t•11it•i11:1 e s tuliu l'ammala– lo: prr lt• up11licm,.ioni. che rw,i ri– tu>dono - in 1111 senso llCncrolc per tnlli - le fondamcn1a dclln medici– na, ma 1•cn111innno caso per caso. luo– ~o JH'r 1noi,":O, tempo per tempo la va. ri<•lù della do.se . diciamo. della die, ta. dt'lla fa1ica. del riposo, ecc. (Per ('Yntpio ,1uctta nostra imbandigio– ni'" di Umi - alla quale anch'io par– trf'Ìl)O di mala ,•o~!Iia- è••. di sta• ;tione. dopo tanto dig·iuno ideoJo. ~iro di giov1111i e anche di vecchi?) Or('orrc ammellere il revisionismo fH'r amm<'llcre ciò che è naturale co– nu• 1'f'81)Ìrare. cioè che ciascuno di noi - se si tron in un ,•illa,::gio de1Ja Calabria o a Torino, in Giappone o in lram•ai; ~ traua con gio,•anelli o con anziani. con gente colta o in– <"oha, con l'cli,riosi o non, con operai schietti o con tcL~nti onmi - se è intelligente e se vuol riu!C.ire a per– suadere dc;·e. diciamo, ba~nare il J}enncllo nr:i colori in modo diverto, pn ottenere la sfumatura adatta al– In bisogna? E il movimento nel suo dettaglio e nel suo com1)leuo, non ;. l'insieme di una miriade di atti,•ità IO tulle omogcrwe t' tullt' ,arie. (IIIUnlo è n1ria la vita? Varia e ,•ariantc nel lcmpo? Vedi l)Cr esempio fo primu rivol, la di Saint,Jmier contro il prussia– nesimo or~anizzativo, clie 1)l'cgust:i– no oggi gli infoluati del disciplini• ~mo: non :,-ntì1 JlCruu•uo a noi, gli a1lolo~i.;;1i cli <111cllamagnifica llldi– sciplina, di notare il dhario 11orico tra rlnternazionalc. hauta sul cor• /'° di mestiere. e il mo, imenio am,r– chico /,osferiore, ba.sa10 ani gruJ)llO rii-tinto. irleolop:ico? (Credo che <1ue– s10 sia il punto IOt'Catodai compagni romaj?Doli al con,·cgno di Fncuza. etl hanno avuto ragione). Non l'iesco a flersuadermi che .. u l'anarchismo llCSi la trntlizione ili tendenze monistiC'O•IOtnlit11rie. Allc.n• zione alle mosche hinneho! Ci chiama\'ano teste halzane. sen– za J>iani sul fuluro; ai sentenziava che senza autorità nf'S!uno avrehbe la\'orato; semm prij:?ioni ci sarem– mo com•crliti in cannibali; senza chiesa sarebbe s11110 un bordello. PoYeri i nostri nm111iori ! 1':sai sape– vano che l'anarchia non po1eva es-– sere schema.ti7.7.ata come l" ttf::Ole del cml\'ento. oirni ~(•lu-m11 a~unto valido per tulti. M11 bi.wgna,•a schianlarc la morehina della men• zogna: bisognava, valendosi dei dati del senso comune e della scienza. ili– mostrare l'artifir-io (l1'"11ta Jlolr-mif"ta ruzionaJ'ia e la pOMibilità di una socie1à senza l'uorno padrone dcl– i' uomo. - ComunUmo? Vo, 1,er certuni. inorriditi all'idea del con• ve.nto. ColleuivUmo? o, per ahri. 1,er l'impossibilità di misurare a ora il \'alore di una data produzione. Individualismo? No, o si, per cento ragioni. - C'era il pericolo di mo• nodci::arsi, per le neeeHità di ('OD•

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