Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

se già stavasi edificando una società di tipo anarchico, come tutto ciò po– tè sboccare nella mostruosa creazio– ne dello Stato totalitario che ha pre– sa su di sè l'eredità di Hitler? 7) I contadini d'Ucraina i ma– rinai di Cronstadt si batterono su istanze comuni alle« masse degli op- 1>ressi », o piuttosto per interessi particolaristici? , A queste domande risponde in gran parte Volin stesso, per un let– tore 1>iùattento del suo libro, e che lo pesi su un piano d'azione non già su quello della storia. Questo va quindi precisato innanzitutto: Volin non è uno « storico ». ~ un uomo che racconta a modo suo i fatti a cui a modo suo ha l)artecipato. E tra i fat1i inserisce via via quella « sua » interpretazione di essi che a lui ser– viva di orientamcn'to J>er agire. Egli non pretende mai di surrogarsi allo storico, che egli chiama « lo scopri– tore della rivoluzio1w sconosciuta » (pag. XIV). Più modestamente, vuo– le fornire al1o storico av\'cnire i ma– teriali di cui dispone, cioè la sua stessa esperienza, vuole « aiutarlo », e per ciò si propone di « esplorare onestamente ccl in completa indipen– denza ... le ricchezze ... dei fatti igno– rati ed anche di fatti insospettati ... della rivoluzione russa» (pag. XVI). Collocato Volin in quella sua vera dimensione, la narrazione sua rivela l'animo che la muove: proseguire nella lotta. :E: quindi, onestamente, senza infingimcnti, una narrazione di varie - d'un attore dei fatti non già d'uno spettalore. Ma anche così già delinea la sua peculiarità: Volin, anarchico, non scimmiotta i bolsce– vichi i quali deformano i fatti per di. mostrare che la loro parte è stata il motore di tutto il bene. Anzi, egli comincia con l'ammettere che « tut– ta l'educazione sociale, socialista e rh•olm;ionaria, dei russi, non U\'C\'a .. nulla di anarchico, e sal\'o qualche eccezione nessuno nel 1>aesesi inte– ressava di idee anarchiche » p. (60): àffcrnrnzione da cui si 1mò dissentire (e certi molti anarchici russi clissen– tono) ma che comunque assicura con– tro ogni bigotteria di Partito iu Volin. Volin, ciò premesso, è nntur.:1le rimanga l)OCO comprensibile a chi lo accosta senza aver prima «capilo» l' alleggiamento individuale e di grup1>0 che· va sotto il nome di « a– narchismo», il che è facile pii'1 che mai oggi - \'isto che anche i liberali non riescono a concepire azione so– ciale se non preconce1>ita in pro– grammi di organizzatori, e se non voli:;ente a irrigidirsi in formule ist i– tuzionali pre-congegnate. t: quindi necessario spiegare a C. P. che nè in Russia nè altrove è mai esistito un Movimento anarchico il quale si proponesse uno scopo dello stesso genere di un Partito Repub– blicano che vuol « surrogare la Mo– narchia con la Repubblica », o tli un « Partito Comunista » che vuole « co– stituire la Dittatura del Partito)); o di un Partito Fascista che vuole « or– ganizzare il Regime Corporativo >1, o di un Partito Liberale che si propo– ne cli « realizzare nna riforma agr3- ria ragionevolmente limitata ». Un Movimento anarchico non ha (fin– chè è anarchico) una ideologia orga– nicamente ed univocamente costitui– ta, non ha meccanismi elaboratori di 1>rogrammi, e tanto meno ha un quadro di istituzioni entro cui si })roponga di costringere ]a società per il bene di tutti ». Anzi, ]a sua 651

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