Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

temilo sa che produce il mangiare per tuui e che l'unica fortuna sua consiste nel vendere cari i suoi pro– doui. Questo lo fa sospettoso ed ava. ro ed antisocialista per ecceUenza. 1n queste condizioni nei secoli passati, le ribellioni dei contadini e le rivoluzioni sociali e politiche de– gli abitanti delle città non avevano nessun legame tra di esse: i conta– dini dh'cutavano strumento abitua– le della reazione per soffocare ]e cit– tU ribelli. Ma le sconfitte crudeli in Inghilterra, Francia, Germania, Spa– gna alla fine del medio evo e pii, lardi in Russia, insegnarono ai con– tadini ad essere pili cauti cd a muo– versi solo quando altre rivoluzioni avessero distrutto il potere. Se negli anni anteriori al 1789 a– vevano brucialo i castelli, ecc., era pcrchè, in seguito ad anni di pro– teste politiche e sociali nelle città, alla rovina economica e ad altri fat– tori sovvertitori che ave,•ano già in– franto il polcre reale e creato cor– renti di ribellioni audaci e 1>icnedi speranze, si sentivano sostenuti dal– l'opinione pubblica. Avendo ottenu– to soddisCazioni considerevoli dalla legislazione rivoluzionaria, la sola preoccupazione dei contadini fu di a1>poggiare qnci governi che garan– tivano le loro conquiste contro i.I ri– torno del leudalesimo. In Russin, un secolo di attività progressista e socialista non ha con– dotto a]Ja rivolta dei contadini, ma quando cadde il potere zarista, nel marzo del 1917, quando radicalismo e socialismo erano di moda ovunque, i contadini presero tutta la terra che poterono, senza molto 1>rofitto, è ve– ro. perchè dopo il novembre del ]9li, la rivoluzione socialista recla- 680 mò, per amore o per forza, non solo -i frutti delle terre recentemente oc~ cupate, ma anche di quella che era sempre Slata di loro propriet.~. Al– lora si produsse una lotta tenace,. terribile, che dura ancora: la re<1ui– sizione dei prodotti agricoli, le spe– dizioni punitive e tutte ]e misure di repressioni urtarono con la resisten– za passiva, con la riduzione ed il S.'t· botaggio dei lavori agricoli, con l'occultamento o la vendita clande– stina speculativa de] grano. Lo stato fu vittorioso nominal– mente mediante le deportazioni in massa e una collettivizzazione artifi– ciale con ]'aiuto <lcgli operai e de– gli studenti delle cinà. Però i conta– dini forzati a lavorare in que11c grandi im1>rese statali, sabotarono nuovamente il lavoro e lo stato si vi– de forzato a lusingarli con premi di beneficio individuale, che i con– tadini accettarono senza sentirsi per <1uesto obbligati o legati ad esso. Questa lotta tenace continua è in– tensificata dnlle necessiti, imperiose dello stato bolscevico che, come i grandi proprietari di una volta, vuo– le guadagnar denaro con l'esporla– zione del grano per poter ac<Juista– re merci di cui ha bisogno. Gli stati europei che hanno Sll· puto e,,itare quasi tutti, fìno ad oggi. cambiamenti bruschi, Svizzera, O– landa, paesi scandinavi sopra tutto, regolano in1e11igentemente la pro– duzione agricola mediante la coo– perazione ecc. oppure per necessità di prodotti agricoli, specialmenle in Inghilterra, i contadini hanno con– quistato una posizione molto pro– spera, che è certamente minacciata ora dalla concorrenza d'oltremare e dalla crisi generale.

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