Volontà - anno VI - n.12 - 31 gennaio 1953

OPERAI E CONTADINI LA POPOLAZIONE agricola di tutti i paesi ha potuto in tutte le e1>oche nutrire se stessa e gli altri esseri umani, lavoratori e parassiti. Fino a tempi abbastanza recenti, a 1 ,arte la quantità relativamente ri• .s1ret1a dei prodotti della caccia, della pesca della coltivazione ccc., ha prodotto quasi tutti gli articoli di uso personale per il suo lavoro domestico. Questo fatto, che pcnni• se alle città 4i specializ.zanii nelle industrie, di coltivare le scienze e le arti, ecc., fu un grande passo del– l'umanità verso la soluzione del pro-. blcma eggenziale degli alimenti per tutti, fu la garanzia della vita stcs!a, un risultato di organizzazione uni– versale infinitamente varia cd evi– dentemente mai creata dall'alto e centralizzata. Simile struttura, cl1e è indispensabile, ba radici profonde e Je sue alterazioni conducono a gran• di problemi. Alla base c'era l'autorità del for. te sopra il debole, il che conduceva i vassalli a lare solo gli agricoltori per poter nutrire i dominatori, i parassiti e anche per arricchirli, giacehè costoro vendevano, a pro. prio profitto, ad altri uomini. Così gli agricoltori furono separati dal resto degli umani da barriere insor• montabili e d.ivenne per loro inne• cessibi.le tanto la cultura e l'educa– zione, quanto il lavoro perlezionato che si svilupparono nelle città e co– si, alla fatale divisione dei lavorato– ri intellettuali e manuali, si aggiun– se quella di. lavoratori della città e della campagna . L'umanità si sviluppò così in tre stati e in I.re tempi differenti: intel. Ieuuale, cittadino e contadino e fra essi c'era disprezzo, inimicizia che erano poi accresciuti dalJa mancan. za di reciproca conoscenza. Tutti si credono superiori al contadino ed il contadino si sente nemico di tutti. Non conosce che le autorità che gli mettono le mani addosso - grandi proprietari, esattori d'imposte, usu– rai, avvocati, militari, ecc. - e non ama gli operai, che invidia, perchè sono pagati alla fine della settimana con moneta sonante, percbè non hanno preoccupazioni la aera quan. do smetlono di lavorare e percbè crede che lavorino il meno possibi– le, mentre lui raramente vede il da. naro, ed il guadagno è subordinato alla pioggia o al buon tempo, alla grandine ed al gelo, e deve, se è ne– cessario, rompersi la schiena senza tener conto nè del tempo nè della sua fatica. Egli comprende in quale misura le condizioni de1Je città gli sono inacce.ssibi.li, però allo stesso 679

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