Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

:il l!mih• eslrcmo rimane 1mcora nel– l"aelrallo. l"io del Tols1oi è un pro– blema vh·cnte, una <1uestione d.i di– sperazione. S1irner si arresta davanti alla cons1a1azione del niente che ,•e– de die1ro il proprio Io. Per Tols1oi, (111es10niente che anch'egli senle, è la di.s1>crnzione, e di <1ui nasce la .ma credenza religiosa. ,.; scmf'rt' la religione cl,e dà la di.– re:io11P alla .~ien:n, egli dice. Se confrontiamo ques1a frase con quella di 1ax Stirnn, citala prima, lrovia- 1110 che si lralta di due cs1>ressioni contradditoric. i cui estremi si toc– cano. l.a religione di Tolstoi Quarè t1ucs1a credenza che Tolstoi :.ente come lu sola rispo~1u a tulle le risp~I('. f·Omc l:1 ri~1•0Sla che :;li impedisce tli suicidarsi? La religiosit."t di Tolsloi è mistica cd irrazionale, cd è rAzionalista al massimo i;rttdo. Si può 1n1rlarc, eoc;ì ,li un razionalismo mislico. Tohtoi definisce la fode nel se– gucnle modo: .... comprt·si c/,e la /e• de non 1mò illumi1111r1• cose itwisibi– li, 1~c/11; non è 1111<1 rivcla:iom• (que– sta 11011- essendo che ww dc~cri:io11e di imo <lei suoi tratti piii carull,eri– stici): In /e<le nou è neppure la rela– zione tra fuomo e Dio (può deter– minare la fede e dopo Dio e non. Dio prim11 clelltt /cc/e), la fede non. è nep– pure l.'accorclo con. quello c/,c <lico– uo gli uomi11i, - ma è fo conoscenza del se11.so <lella vita umtma />er cui l'uomo lrn il <lovcre di 11011 uccidersi "'" cli vivere. Come abbiamo visto, la ragione è incapace di lrovare il significalo del– la vita. Lu fede non può, dun<1ne, fondarsi sulle ragione. Essa è com- 590 plclamente spo111:111ca.Tolsloi nelle sm1 1( confossiom· » cerca di tlescri– \'CTC quesla sponlaneiti, della fode con il seguente racconto: Un giorno di primm:era io mi tro– lJ<IVO solo i111111r1 forestrt; p1•11s1wo lll– lt, i11q11ict1uli1lf' d<'i 111i1•iultimi tre mwi 1msst11i, ,,/fo min ricPrc" di dio, ttl mio co11tit1110 1mssare rfoll11 gioia rtlla di.spern:iouP. Ed improvvisa• mente mi rtcror.~i che VÌl)(•1:osola– mPntc qumulo io credevo in dio. Qwuulo JWIIS(IVO li lui. prOIJ(ll'O u11°r1r– dr•11tcgioii, vPr.~o la vitr,, Attorno a mP 111110 si vivificrwtt ,. pr••11d<•a:tt uu. sig11ific11ro. Mfl ll/J/H!lrn 11011 crPdeco pilÌ. la vitn :d urresttn'tt. CJ,c cosa cerco rmcora? di:,:,p 11m1 coce dt•11tro di. me. È /ui, sn1:t1 di l11i11011 si. può vivt'rt'. Co110.~,.,..,,. dio e cit1cre è la stPssa cosa. Ot1, t1llorn ques,,, luce 11011 mi /,a /nM;Ìl/tO. Come \·cdia1110. i.i tratta di 111111 ri– \'elazionc tutt.i mi~1ica che 110111mò l"Sserc com1>rC8a da chi non la JlrO\'a. Ma la fede di Tolstoi l'he. come crualsiasi Cede, si basa su un· ,•alore <'hl" è al di .soprn della ragione. non è 1,cr <111estoirragione,•olc. '\on si lrlllta di con~ccnze di cose naturali nè SOJ)ranalnrnli. non si lrnllt1 della conoscenza del significato della vitu che non è nè s1,aziale nè temporale, ma che illumina tutte le cose nello spnzio e nel tcm1>O. Il misticismo di Toltoi respinge o– gni materializzazione dello s1)iri10, cioè tulle le conoscenze guosliche e si trnsforma imm<"dialanwntc in ra– gione. J)ratica. 11 dio di Tols1oi non può c"crc descritto con drll'" 1•arolc. Queslo dio che è la , 1 i1a non può c&serc dc– scrillo che con lu vi1a s1ess11. t per <1nes10che In fede di Tolstoi non è nè crisliaua, nè hramista, nè buddi•

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