Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

di cui non si sa nessuno come si IJte– scntera. TdenUco è però l'animo: ed è que– sto che - agli effeui di oggi - im– tJorta. Identica è la sostanza. La sostan– za del.la perenne richiesta attua1e di un Mo\•imento orientato e federato, di una Ideologia determinata a cui tulti gli aderenti debbano confor– marsi, di una azione da effeuuarsi collcui,•anu.=nte e su piani 1>resta. biliti. Cioè il tentativo pili o meno a1>erto d'un trapianto del comuni– smo trn gli anarchici. 3 A questo punto, una amara con• elusione si prospetla. L'anarchismo altravcrsa davvero un periodo di in– ,,oluzione. Tale involuzione lo por– ta troppo spesso a coincidere nelle 11osizioui pmtiche con il lavoro SO• ciale del PC, nonostante 1'cnorme differenza radicale Ira ogni pensa– hile motivo di azione del lipo to1a– li11.1rioed ogni f>Cnsnbile moti,•o a– narchico di azione. Bisogna aver coscienza di questa collusione pratica, a cui non poss9- no certo costituirsi remore con mon– tagne di carta stampata, nè con sbandieramenti ideologici. È entro la persona di ciascuno di noi che l'anarchismo esiste, non gia nelle formule dei maestri di ieri od N. d. R. in altre Cacili formule di 1>retesi maestri di oggi. È ciascuno di noi, quindi, che è chiamalo a salvare in sè 1'anarchi. smo in cui crede, l'anarchismo che è il suo modo d'intendere la vita, il solo anarchismo vivo, quello de– gli uomini e donne che resistono a tutti i conformismi, che si oppon– gono a tutti i generali, che rifiutano tutti i piani altrui 1>er il proprio lavoro, che ritengono via della ve– ri1Z1<1uella della libertà integrale, con lutti i rischi cl1e essa comporla e con tutte le co0(1uis1e che alla fìne essa assicura. Questo discorso finale, va dello, non si rivolge soltanto ai giovani il– lusi dei GAAP ma anche ai molti giovani ed anziani che, nella FAI ocl altrove si trovano in stato Ji a– zionc-pcr-inerzi;i, trascinati dalla dominante violenza delle parole di ordine PC, senza 1>il1il coraggio di CSS('re se stessi, di restare magari soli, di rilrovarsi magari uno trn mille ma sempre se stessi - S<'llh! e fermento che si conserverà operan– te in attesa del domàni, se anche o~gi pare che nulla sia poss"ibilc piì,. Probabihncnle, solo chi 1>assiattra– verso il fuoco di <1ueste esperienze di solitudine, oggi, 1rnò veramente sperare di ritrovare in sè ris1>oste alla angosciosa domanda d'ogni no• stra giornata: che fare? D. LE\'I Il lungo silenzio <li Volontà (<ld <Juale ci scusiamo presso i noslri lcuori anche se è dovulo a ragioni indipendenti 4alla nostra volontà) ci ha tenuti lo111anidalle discussioni interne dd movimento. Pensiamo elie non sia stato un male perchè in 11uesto lungo periodo abbiamo avuto modo di esaminare più profondamente e con maggiore obielti• 571

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