Volontà - anno VI - n.10-11 - 15 dicembre 1952

solo nnarchico di buon senso possa neg11rc che il libero esame, con 1u1- 10 ,111cllo che comporta di dogmati– uuo cd anche di :1gnos1icismo radi– cale. sia e.uc11:ialf' all'anarc.hi.s.1110. Io cretlo. 1>er conio mio. che la ,•ila sle~a del 1110,•imcnto non può ci,.s,e– re che u,rn creazione e una reazio– ne co111i1111alla r('11hr1, e sono persi– no porlalo a deplorare con ~c11lau, lo e!lalo tli ri~1a~na111cnto f" di 1> a.s.si– ,•ità rl"la1i, i f" di , ita ru.llenlata, in cui il pcne!icro n1111rf"hico i• (•nlrato ,·crso il 1910 nono!-lante gli sfori.i no- 1c,·oli di qualcuno per rinnO\arnc il con1cnu10. Mi pare 01,portuno ricordare che Malatf"Stn (i cui scri11i del do1>0- g11crrn sono mli.I teS1imoninnz11 p11r1i. colurmcnle 1>rczio,u.a <1uc.storigu:n– do) non ha umi, nella sua J)Olcmica contro Madrno e i pia11aformisti, mc!lso in dubbio il principio di una re,•·isione neccs1111ri11 1 ma hu sc1111)li– ccmente iruli<"ato la direzione ,·erso la <111ale. secondo lui, bisognan• <r riental"8i Jlerchè l":marchismo dh·en– tU!lC 1>iù profondo e 1>ii"1 esteso, e non corresse il rischio di casere li– quidato. Ed è giu.slo <1uefito, J>Crchè non è dello che ogni novità costitui– sca sempre qualcosa di buono. L'anarchi;;mo di Godwin è cssen– -zialmcntc 11n'aS!Olu1aautonomia del– la ragione pratica c.he si cscrci1a nel quadro famiJiare in seno ai 1>iccoli raggrup1>amenti rurali: l'uomo v·i conduce una vita altruistica, frugale e laboriosa illuminata dai lavori, dall'intellclto. t il giardino di Can• dido: un'ulopia la cui rcali:r.zazione può cuere concc1>ila su piccola sca– )a dngli amici dei po1cri ugunli dati a tutti. L'anarchismo di ProudJ1on preve– de J>iì1 reali.1ticamcnte la vita dei 562 campi e dclrofficina e ~i efona 11ri– mu. di tullo di riunire nella s1cssa pcr~nn - carne e spirito - il la– voro di direzione e <1ucllo di esecu– zione. l"utilizznzione ed il posscMO degli slnnu("nti. il produt1orc cd il consumatore. l"uomo M>Ciale e l'uo– mo individuale. Il proudoniano met• te alla ha.se delle relazioni umnnc il contratto dello scambio uguale e del credito gratuito di cui la norma euprema è la giu~tizia. Nell'iurnginazione di llakunin, le mas.:,e fanno la loro appurizionc i,ul– la scena e di,·cntano il fattore u11ivo della Lra.sfonnazione sociale-: esse ro1111>ono il giogo degli S111ti,l'im1•0• &tura delle Religioni; s'i1111>11tlro11i– seouo colle11ivnmcnte del suolo e del• l'abitn10, delle miniere e dell'offici• na, che rimangono beni indivi.si delle coumni industriali e rur:1li, ciascuno so,•rnno denlro i limi– ti dell'aggrup1,a1ue1110 "naturnlt." ,._ Infine, in Kropotkin. scom1,aiono nel sogno i limiti spaziali dei grn1>· pi nella solidarie1à generale della specie; il dc1crminis~uo biologico as• sicura il lavoro di tutti, l'abbondan– za illimitala sorge dal mutuo apvog– gio senza limiti, e le relazioni giu– ridiche sono sostituiti dall'amore. Il formicolaio umano fum:iona ormai senza nessu1111 1reuione esterna o in– terna. t il regno dell'umanità spontanea. Cosi, di generazione in generazio– ne, nuravcrso il XLX secolo, l'annr. chi.smo progredisce: in linea genera– le, l'accento 1>a.ssadall'individuo al• la totalità; dal pluralismo al moni• smo; dal mondo rurale al mondo in– dustriale; dall'unità economica fami• liare all'unità economica terrestre, dall'austerità all'abbondanza, dalla

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