Volontà - anno VI - n.8 - 15 agosto 1952

A N T o L o LI BERTA' LIBERTÀ COMPAGNI ASCOLTIAMO Capita cosi di rado I che la ,,oce della s,·entura dica dolci parole I per bocca di un mendicante G I e dopo le grandi prove I come guerre o pestilenze dopo i travagli dei popoli I come sofferenze degne di nota pochi tra i nostri (rateUi I sono disposti ad ascolta.re. Cosi che i poveri muoiono I e non fanno che morire cosi che i poeti cantano I e mentre vogliono cantare è un singhiozzo strozzato j ah nessuno vi udrà fra i vivi compagno Blok I compagno Essenin impiccato come i uno straccio di vecchia. Oggi i poeti I vengono al proletariato vengono i poeti : con gahbaneUe fruste chiedono al proletariato I d'essere i suoi troveri: poveri vecchi poeti I hanno perduto lor voce cantano canzoni misere I come bandiere di popoli vinti (Europa e tu Germania 1 non v'è più nu11a da dire). Voglio parlare ai capi del1e nazioni potenti. Ora si dice: « Se è vero i che il lupo sbrana e se il gemito angoscioso I dell'agnello ha poco importanza tre saranno i re del branco ». Le collere dei tre padroni I per due miliardi di servi. Sprizza (umo rosso ad oriente j il Lupo dalla sua vecchia pipa e tremano rabòtniki e mugiki I gemono tundre e steppe: Compagni preparatevi a morire I per la strategia e per la tatti(fl.! A occidente l'altro Lupo che sorride I con la dentiera di morto e a Postdam I ha suonato il pianoforte: Fratelli del Vermont e del Kentucky I preparatevi a morire anche questa volta I per la grandezza dell'America! A 471

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