Volontà - anno VI - n.8 - 15 agosto 1952

si nel senso coulrario al nostro. Bi– sogna presen1are agli occhi di chi \'uole hnparare tulla rampiezza del campo del pensiero, affinchè egli rwe.Sascegliere in libertà la sua via. J\li si pennetta un ricordo perso– trnlc che ha \'ulore di 1>ro\'a.Nei miei primi anni scolas1ici, tutti i miei compagni e tulle le mie com1lagne erano cattolici; ed io ho potuto se– guire llasso passo, come sopra un terreno d'esperimento la tras.forma– zione dei pili sinceri e dei llÌl1 in– telligenti di loro sotto I' influenza della lellura e dello studio. Enlrali rwlla scuola colla 1>ersuasione di for– mar parie d'un organismo immenso, in possesso della veritì1 assoluta e de– s1iuuto ad assorbire in sè tulto il mondo, essi ,,ede,•ano a poco a poco allargarsi i loro orizzonti; lo spetta– colo dcll"immcnsa varietà nelle idee t• ndle ~uperstizioni umane da\'a lo– ro lr- ,·ertig,ini e in6ltra\fa il dubbio fecondo nei loro cen·clli. L"autorità tiella ri\'elazione perdeva ,•alore ai loro occhi. tprnndo imparanmo che ci ~ono mille ri\'elazioni che si di– siruggono a \'iccrula. E a poco a po– <·o comincia"ano a guardare come dall"nlto la sfera in cui prima erano rnc<'hinsi e che per loro rappresen– hn·a il mondo. Il cattolicesimo pas– M,·a insensibilmente per loro dal cam1lo della fede 1>crsonalc a <111cllo dei ft'nomeni storici. E allora, nella soli1udinc un po' paurosa in cui lo abbandono della fede li lasciava, es– si cominciavano con fatica e con gio– ia il lungo lavoro della ricostruzione indi,•iduale della loro personalità. E il nostro fine è appunto questo: che ciascun uomo modeUi da sè Ja sua statua interiore, rifuggendo da11' u– miliante, anche se comoda, unifor- 430 mità degli stampi che !i t.ronno bel– re fatti al d.i fuori. Se non lottassi– mo per questo scopo, non \'&rrebbe la pena di combattere la Chiesa ... La Chiesa nou 0 è tutla nella sua veste politica. Quando si sarà tolta al papa la so,•ranitÌ\ sul piccolo Sta– to pontificio, <1uando si saranno e– s1>ropriati tutti i beni eccJesiastici (ammesso - com'è sperabile - che la ri,·oluzione arrivi fino alrespro– priazione della proJ)rietù printa), la 1>otenzadella Chiesa non ne sarà che debohnenle diminuita. Il nostro mag. gior nemico, che è lo spirito stesso del cattolicesimo, abbarbicato al- 1',mima popolare con radici di cni difficilmente si rilrova la fine, ri– marrebbe in l)iedi e in posizione di rom battimento. Il cattolicesimo è riuscilo, coll'aiu– to delle predisposizioni J>Sicologiche f' delrahitudinr-. ad aderire intima– mente alle fibre 1,ii1gelose dell'ani– ma ,,opolare. Per abbattere il fasci– smo tulli. dal Brennero alla Sicilia, dentro i confini e fuori dei confini, ci drizzeremo in piedi unanimi, co– me se i quar11n1a milioni fos....~rouna sola persona e una sola volontì1. Per distruggere, anche apparentemente - e sarebbe vana apparenza - il cat- 1olicesimo. douemmo im1,icgare la autorità e pro1nio l'autorità 1>iì1ri– pugnante che C quella diretta a re– primere le manifestazioni del pen– siero e delle credenze individuali. Cerio, anche quando non fos....te più uno stato. anche quando non fosse pii1 un grande proprietario, la Chie– sa rimarrebbe sempre un nemico con cui non è possibile far \'ita co– mune come f!arebbe possibile di fron. te a Ittite le alt.re correnti di pen– siero, anche religiose, però piì1 Ji.

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