Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

,la un mono11olio primcvo, fondamenlale: dall'accaparranu•nto, ad 0111•ra di una minoranza esosa e scaltrita, della terra, cm1111i e minicrt>, d,•i suoi 1>rodotti; df'lle fuci,w e delle fabbriche per le quali i 11rudotti d,,Jla lnra sono tra.""fornwti in clementi cli vita, di .sicurezza, di gioi"; lidi,· f,•rrovie e del naviglio cli,• questi prodotti, o contro foro sonante clic è strumentQ della riccliezu,, d,•lla 11otcn;;a,della tirannide che i privil,•giati est•rcit(IIW con fortunata imvunità sul resto del genere umano; ciac la cl1ies11consacra qiwsta usurpazio,tc come be,wdizione particolare di /)io. clu> lo stnto la legit1i111attei p11rlamc11ti, 11ei codici, nei tribunali, la difende, con l" sue leggi, con i suoi birri, con i suoi eserciti; che la morale, l'ipocrita e n,. giadosa morale correnh•, questo e1ccaparrn111c11to ladro circonfomh• di r,•li– giostt devozione E l'anarcliico impugna questo mOIIOJJOlio, e ,,oicl,i• /,, nmfo m•ga.:imu• 11011 sernc, aUmula il 11icco11eallt>radici della mala pianto e si sfor::.<1 di rt•cid,•rh•, comhmmmdo insie11w con l'albero malf'detto mmi e frutti clw 11e procedono: lutlo di lutti; non più proprietà imlivid,rnl,• tlt>i11w:zi dl pr<xluzio11c ,. (li scm11bio, nè alc1m degli altri istituti clw custodiscono fiui– quità " l'i11cgut1glim1zoorigi,w,a. fatt,lme111e (la qut>sto 11rivilegio i11izh,le. E poic/1è i nostri buoni borgltcsi - anclte (Jtwlli clw fusurn 1m•t,•11- douo riscallarf' collu fih111tropit1 - a dt1re le loro dimissioni da sfruttutori, a r,•stiwire il nwl tolto non. sognano, nè si decideranno mai, gli anarclti.ci. 1wr,• quelli clw dalla violn1::.a e dttl sangue aborrono, sono costretti a con,• cl1imfore che fo espropriazione della classe domimmte ,wn potrà avvenire che violcntement.e ad opera della rivolu;ione sociale, ed a <1uestasi disl'ota,. go,w ,. cercmw ,lisporre con ogni me::.zo di educa::.ioue, di pro1,agnmla. d'azione, il proletariato. Il quale fino ad orn, 11011, dime11ticate/.o, e non il/mietevi! è mas.w, nm• classe. Se fosse clas.,,,, se avesse cioè lucidll e />iena coscienza del suo di– ritto, del/,, sutt f1111zio11e, delfo sua forza. In rivo/11::.ionc livellatrice .~a– rebbe da gran 1e1111x> compiuta. esimemloci da queste mehmconiclw od acerbe elucubrazioni. l<1grande massa è borgl,ese non uatione. sed moribus: non di origi,w, cl1è nella 11ropria cullll non lia trovato nè uu. /pn:uo/o, nè una camicia; ma di costumi, di .mperstizioni, di pregiudi::.ii, di irtteressi anche, 1>oichd i suoi 11roprii giU<licalegati, dipendenti. dallo sviluppo e dalle fortum• de– gli interessi cfr•ipro11rii 1mdroni, i <111ali diventano per tal m0</o la provvi– den::.ache dà il fovoro, il salario, il pane, la. vita 1>ersè e per i figli; e del lavoro. ciel/a vita e della sicure::.;;a è riconoscente al ,,adrone che v'è stato sempre, che vi sarà sempre, che f>gli sia benedetto! e bcn<.><lette l isti– tuzioni, le leggi, i gendarmi c/1(• lo difendono e /o 11roteggo1w. In altre parole mentre l 'anarcl1i.co con una diag,1osi acuta rigorosa, po,. sitiua, affo,u/a il bist.uri a recidne le, cau.,a prima del malessere socinle - pur 1u,n nascondendosi le difficoltà, la lunga e 1w1wsadumta della cura - la grmuh• masst1 rimane empirica, 110,1. discute la proprietà, meno ancora la 1wgt1;vorrebbe soltt111to fosse meno esosa; non di.sconusce il padrone, esige 1olt1111to che sia più buono; no11 ripudia lo stato, la legge, i tTibunali, • 4-0J

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