Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

1)ii1 la menzogna dalla ,,eritù. Lo stc~o sarà per coloro ai quali la mcnZO{,'ltaviene detta in <1ua11tori– mt-'llio alla loro ignoranza e alla loro testardaggine: si trasfonnera.nno in individui intossicati dal.la menzogna, ad essa nbituati, saranno uomini ai quali è negato il diritto alla veriti,, che non ameranno pila nè la vera CO• noscenza nè la vita reale, condanna– ti come saranno. nel nome d'una utilità astratta. generale e futura, all'indifferenza sia verso la menzo– gna che verso la verità. t)uale è dum1ue la situazione del– J'intellettuale in mt tale mondo inu– mano e mostruoso? L'intellettuale dovrebbe essere colui che per pri– mo risveglia la coi:cienza dei dirigen– ti e dei soggetti, colui che mette in guardia, che dà l'allarme. Pnchè onnai la flttestione non è 11ill nel– l'astratta idea d'un migliore avveni– re; la <1ues1ione che si impone ri– guarda l'uomo, quel che accade al– ruomo, e ,1uel che esso sta diven– tando. Ma l'intcl.lettuale contempla questa torre di Babele costruita con gli errori e i nonsensi, cimentala dalle buone inlf·nzioni, nella quale egli stesso :abita - e che coso può n1ai (are? Nulla. Non dispone del– la minima possibilità di dire qun1- cosa. E non perchè gravi lilU di lui Ja minaccia del1a persecuzione, non per questo. Le cose stanno diversa– mente e sono incredibilmente piì1 semplici e piì1 banali: nessun gior– nale e nessuna rivista pubblicheran– no una sola frase che non sia del tutto conforme alla prescritta idea politica, e nessun pubblico è a sua disposizione, disposto ad ascoltarlo. Supponiamo nondimeno che gli i presenti un'occasinne: in tal caso egli cercherit di dirt' quel che pensa. Ciò lo trasfonucrehht> ufficialmente in un nemico dello Stato, in tm tra– cli1ore, provocator~, agente pagaio dalle potenze a,•versarie, in una spia. ln St:guito, pcitrehhc leggere ovunque le cnhumiv pii1 assurde e ripugnanti pubhlictotr sul suo con– to, la sfigurazione 1>il1mos1rnosa dei pensieri da lui espressi, riprodoui in maniera menZOb'llera. Non anebbe la minima possibilità di difendersi: e del resto un suo inter\'enlo sareb– be sfruttato dall'.tpparato di propa– ganda del partito ancora contro di lui e finirebbe pe'" servire proprio la causa alla quale .-bbia volutò 01>· porsi. Tutto questo, l'intelJettuale lo su. Perciò tace. Al massimo può con– fidarsi ad alcuni fra gli amici inti– mi, ma niente più. on scri\'e pili, l)Oichè non llllÒ pubblicare nulla. Gli viene a man,;su·e lo slimolo di una comunità di lavoro. Non riceve nè libri nè rivis1e straniere. Viaggi di studio e partecipazioni a congressi sono cose del tutto escluse. La sua stessa esistenza privata diviene pro-– hlematica: se in pubblico si con– formerà all'ideologia ufficiale, inco• mincerà a soccombere anche lui al– la implacabile logica che trasforma colui il quale ha mcn1i10 e giocato d'astuzia in un mentitore " in un ipocrita. D'altra parte, •111 solo servizio di queslo genere non hasterebbe. Xe sa• ranno richiesti ahr1. e altri ancora. Se tace, ciò stesso non tarderà a K se– gnalarlo»: per che motivo ha bru– scamente smesso di scrivere, di 1mb– blicare? Sarll subito attaccato. Ma d'altra parte, eh'! mai diventano scienziati o scrittori quando riman– gono 1aciturni in disparte? Non sa– ranno solamente dei nemici, ma an- 38i

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