Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

ficialc. a poco a poco il suo princi- 4>io vitale s'è perduto ed è rimasta go)o 1 ·etichetta a 1·11 i si sono i;ommati i \·uri ttll.ributi che dà il potere, che sono press'a poco uguali per tutti. Sarebbe questa una 1no,•a di 1più - se cc ne fosse bisogno - della tre• menda forza corruttrice del potere. \"uri fattori storici han fotto assu– mere fin dal principio allu Chiesa <Juella ,•este i:~rellamente autoritaria che s·è andata sempre pilt accen– tuando e che l'ha staccata completa– mente dalle sue origini. Prima d.i tutto la rivalità con le altre chiese che sorgevano o minacciavano di sor• gere sullo stesso suo ce.1>po.Il pullu– lare delle eresie nei primi secoli fc. ce t,'Oluprendere alla Chiesa di Roma la necessità d'una rigida disciplina interna. la necessità di stabilire il dogma e d'abolire la discussione, la ncccssitit di trasformare il clero in e– i;ercito e d'abolire ,l 'iniziati.va parli– colare. Bisogna riconoscere che que– sta rigida organizzazione è un fattore ili \'itloria: ma a che prezzo, <1ucsta villoria! Per arrivare al trionfo la Chiesa (' giunta a soffocare in sè e inlorno a sè tutti i 1>rincipi per la n,i difosa era sorta. Al temilo poi delle in,•asioni bar– bariche, in mezzo allo sfacelo del– l'Impero Romano, la Chiesa assun– se un·importanza politica straordj. naria. Fn l'elemento centralizzatore di un mondo ridotto a frammenti caotici; fu l'erede dell'imperialismo nni,•ersalistico di Roma antica nella conrma nebulosa dell'Europa me– dioevale in cui si gestavano i \'ari mondi nazionali. Lo spirito autori– tario di Roma, che il cristianesimo a,•eva cercato di rompere contrappo– nendo all'imperialismo armato un 366 sentimento unfrersale d'amore e di solidarietà Ira gli umili, la Chiesa l'ha ereditato mascherandolo appena colla forma esteriore dei nuovi va– lori venuti dall'Oriente. E a <1uestospirito di imperialismo politico, basato, più che sulle armi, sulla diplomazia in alto e sullo sfrut• lamento della superstizione popo)a. re in basso, la Chiesa è sempre ri– masta fedele, allraverso i suoi perio– di di decadenza come nelle epoche del suo splendore. A questo fine essa ha subordinato tutto il resto. Per <1uesto noi nhbiam visto ieri 1a mag– gioranza dei sacerdoti cattolici esal– tare la guerra, per questo vediamo oggi la Chiesa alleata Jel fascismo che nega continuamente da~ primo all'ultimo tutti i valori cristiani. Mi sono soffermata un po' in que– sta contrnp1,osizione fra il cristiane– simo, d1c fu una rivoluzione, e la Chiesa, elemento conservatore ed au• toritario per eccellenza, per dimo– strare <'he il nemico che noi dobbia– mo combattere è iJ cattolicesimo e che in questa Jotta lo spirito cristia– no, senza identificarsi con noi a cau– sa del suo contenuto religioso, può bene slarc al nostro fianco. Ci sarebbero molte altre cose da dire su questo argomento; ma forse ho già SflCSO troppe parole per di– mostrare una verità che non ha bi– sogno d'essere dimostrala: che cioè tra gli anarchici, tra il pensiero li– bero in genere, e ]a Chiesa l'irredu– cibilità è completa. Come lo Stato è il nostro nemico materiale, così la Chiesa è la nostra nemica spirituale, nemica tipica, giacchè somma in sè e 1i difenderà colJe unghie e col denti fino al1a mor– te, tutti i principi che noi siamo sor-

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