Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

Sugli operai, i contadini, i lavo– ratori? no. I pochi lavoratori. iscrit– ti a <1ucsto partito appartengono ai milieu della tr(l(/i:io,r.e: son vecchi socialisti incardinati nei ricordi, im– l)Crsuasi tuttora che i comunisti deb– bano essere « più importanti» di lo– ro; oppure spinti all'anticomunismo dal seuarismo degli staliniani nelle fabbriche e nelle campagne. Lo dis– sero Matteo Matteotti e Codignola, molto bene, che è un partito di pic– coli borghesi; lo diceva l'ambiente, \'Cechi signori ben vestiti e signore impellicciate in prima fila a gridare contro i « massimalisti >l; e ]a man– canza di organismi sindacali, di le– ghe... la presenza degli S1>alla, dei Ballara e simili, di <Jtrnl 1,artito si 1ra11asse. Un partito radicale: senza pregiu– dizinli laiciste (ma allora?!), con una gran voglia di pasticciare neJle elezioni e di guadagn:1re i voti dì quella borghesia che non vota più - o non ha mai votalo - Jiberale. Un parlito, dunque, che uon si riesce a capire che cosa potrà mai Fare. S\'l10larc il PSI? e corue? Con le manO\'re << ai vertici >l di Romita? o con il lavoro alla base richiesto da Codi~"llola? Suv,•ia, c1ucsto si ottie– ne se si ha in mano uno strumento polente, e tale non è nè sarà mai il PSDI. Un'accozzaglia di gente, in rcaltì1, che era socia I ista da giovane; poi ha fatto forhma, è rimasta « spiritual– mente » socialista (ricordi di giovcn– tìi!) e crede di essere socialisla an– che orn 1>urse, mutale le sue condi– zioni economiche, imborghesì nel modo peggiore (arrivando adesso al– la mentalità borghese di trent' anni or sono). Un partito che potrebbe fare da spalla a Parri, se questi tornasse al potere. Non per nulla era presente, e fece un discorso ti1>icamcnte da candidato alla successione di Dc Ga– speri (se in USA prevalessero cor– renti rooseveltiane, il che pare or– mai escluso); non per niente i gior– nali DC Jo critjcarono furiosamente. Un partito nel quale non c'è posto per Codignola e C., gente seria che si ostina a credere nella lotta poli– tica come mezzo per realizzare idee e fini che, in Italia almeno, sono as– solulamcntc irraggiungibili con la politica. Tutti proclamarono « bisogna raf– forzm·e il partito >l. Come? ... <e or– g.inizz:mdoci meglio! >l ma le cose per cui tramite ci si organiz:1.a in li– beri:\ (/(tre quest" o quel In cosn; non apTi,·e c1ucsta o c111cllasezione) nes– suno le dicc,,a. Nessuno si sognava (I.i crit icarc la politica 1>ro1>ostada Lombardo (il <1uale citò Eisenhower! Credo sia la prim:1 volta che a un congresso so– ciali.sta si c:ita un generale oome uo– mo dabbene), f}Olitica basata sopra un rafforzamento del tPatlo Atlanti– co ignorando totalmente le J>OSsibi. ]itì1 rivoluzionarie della /oua socio– /e (è hcn vero che <1ueste possihilitl1 sono stalc largamente equivocate e clislorle dall'o1>era dei CLN durante la lott:1 conlro fascisti e hitleriani: <1mmdo col trucco di organismi che fiugc\·ano di radicarsi ap1nmto nella l\rit:t soc.i:1lc. si .masclterò una ridi• stribuzione 'del potere J>Olitico fra le direzioni dei 1>artiti). Nessuno conlrohattè Cannagnola, il <111aleproponeva di potenziare la lolla sindacale ma si .affrett:wa a 315

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