Volontà - anno VI - n.4 - 29 febbraio 1952

COMPETIZIONEE COOPERAZlONE Un lettore di u Liberty» aveva cl1iesto a 1'ucker: « La vera espn.•• .Jione di quella mutua fiducia e di quella fraterna buona volontà che .sol– tanto po55ono .surrogare, come legame .sociale dell'unione, le forme at– lUali dell'autorità e degli usi e co.Uumi, è la competi:.ìone oppure lo. coo• pera.:ione? ». rucker ri,spus.e come segue, nel suo tipico modo. l A SUPPOSIZIONE che « competizione » significhi « guerra » si ap• poggia sopra vecchie nozioni e false (rasi che sono state per lungo tem– po correntj, ma che stanno rapidamente passando nel limbo degli errori dimostrati. La competizione significa guerra soltanto quando essa viene in <1ualche modo ristrella, sia nello scopo sia nell'intensità - cioè quando non è com– petizione pedeuamente libera - perchè allora i suoi benefici son vinti a vantaggio di una classe ed a spese di un'altra, invece di giovare a tutti a spese delle forze della natu.ra . La competizione, quando sia universale e senza restrizioni, significa invece la più perfetta pace e la piìi vera coope– razione: perchè allora diventa semplicemente un saggio di forza, condu– cente alla loro migliore utilizzazione. Appena la domanda di lavoro comincia ad eccedere l'offerta disponi– bile, rendendo facile per chiunque di ottenere un'occupazione con un com– penso corrispondente al suo prodouo, allora è nell'interesse di tutti (com– presi i suoi immediati competitori) che l'uomo migliore vinca. E questo è un altro modo di dire che dove la libertà è effettiva la compeLizione e la cooperazione si identificano ... li vero problema diventa così qnt,IIO di rendere la domanda di lavoro pii1 grande dell'offerta, e questo a sua voha può ottenersi soltanto attra– verso la competizione nell'offerta di denaro e nell'uso del credito, come è mostrato abbondantemente negli scritti di Green, di Spooner e di Proudhon ... Una persona che entri nel mondo del lavoro quotidiano lo intenderà diversamente secondo la potenza della sua visione mentale. Se essa è ab– bastanza forte per accorgersi che i mali da cui è circondata sono causati dalla 1noibizione deUa competizione in alcune direzioni, non è improba– bile che si senta pervaso dal (< desiderio di stimolare la competizione». Ma tale non sarà il caso, ovviamente, per una persona che intende così male 175

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