Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

rato d'organi che rispondano ad una necessità funzionale per la vita so– t.•iale di tuui? (In altri term"ii,i, non si capisce come Louzon possa conclu– dendo il suo tliscorso parlarn di (< Spagna >1 o di «Atene», di (< lnghil– lerrn )> o di << Cùw >> quasi fossero davvero delJe singole entità che inclu– dono, nella loro esistenza, tutto j( popolo spagnolo o ateniese o inglese o cinese). In questi i11terroga1ivi sta il nostro invito a polemica. Non staremo a ripclcn .. · I,• iùcc maestre dell'anarchismo, che Louzon conosce certamente a.-,:,;aibe1w. Noi pensiamo che la storia moderna insegna, con J}iÌt chia– r('zza clw mai, l'essenza antisociale dello Stato, di ogni Stato. In questa luce, la Chiesa - in quanto organizzazione di volontà di predominio - si rivela analoga agli Stati, e quindi ovvia Ja sua contesa perpetua con essi', senza alcuna ragione di assegnare ai due litiganti una ipotetica f:um:ione di difesa di interessi materiali soha11to o s1}iritua-li soltanto, mentre in realtà rssi esprimono ugualmenlc volontà di comando materiali e spirjtuali. La sloria moderna insegna jnol lre, a noslro avviso, la inefficienza ne– cessaria di ogni azione di Stato (ivi inclusa quella della Clricsa) ove la si consideri rispetto ai fìni umani deJla vita sociale - che non sono nè sol– tanto nè sopratutto quelli del progresso materiale, seppure li includano anch'essi. Non sarebbe utill' disn1tere cli qnesli problemi, su un piano di <e fatti l> attuali, assai più che ,:oltivare generalità magari mollo interesimnli ma al Condo soltanto contemplative? c. z. T AB U' Noi abbiamo 1mhblira10 a suo 1cmpo una breve minima inchiesta sul lavoro nelle IJicrolc im1Jre~e, a 'apoli - mostrando che questo mondo artip:iano vive in condizioni lonlanc un abisso <h quelle ilei (< conlralli di lavoro )J, eppure le grandi organiz?.azioni 01>craic non se ne ocrupano, pcrl'l1è non v'è massa ,la irrcgimcn1arc per l'escr.::ito di ma• novra dei rispullivi Parliti. L!! nostra im·hicsla hrcve e minima - è staia 111ilizzala da uno scrittore del « Cor• ricrc della Sera" che lrn fotto un servizio su Napoli. (Trascuriamo le cspres~ìoni ironi– d1c ('"hc Bald:wci ha avuto verso gli anarchici). Ed egli concorda: l'ar1igiano na11olc1ano lavora una giornala media di 10 ore per un salario medio di 700-800 lire tutto com• preso, in un lavoro precario, ccc. Ma il signor Baldacri non ne ha cavalo alcuna 1·onclusione posiliva. Dice << :Napoli rlcv'cssere intlustrializzala ». La sol ila solfa. Vengano dunque o i) Governo a impiantare ralihri<'hc•sanp1i~11ga, a11raverso i rui hilam:i ~i arricchiscano amminislratori S!lgaci: o vengano i finanzieri del nord a colonizzare, !ornandosene a ('"asa loro quando il sacco è hen col1110.QucHo è il ron:scio della medaglia, il vi~o dcll'indus1rializza·iione: e non ~e ne parla. E' tabit. Noi ahhi1uno meni troppo minu8i·oli llCr affrontare un'altra ind1ics1a: ma 'siam certi d1e quella il 11 Corriere flclla Sera 1) non la .utilizzerebbe.

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