Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

la scuola del de]iuo quei minori che vivono in continuo contatto di chi, tledito al deliuo, li spinge con l'e– llenqlio sulla via del male, la delin– quenza minorile potrebbe essere e– normcment.f' ridotta, se non proprio eliminata. L'influenza delle cattive compaguiP. l'esempio dei genitori, ] die ,:;i illudono di poter calmare la pro1Jria coscienza attraverso pratiche (lcttate da false credenze, lasciano nell'animo del Canciul1o e dell'ado– lescente tracce incancellabili: egli vive a contatlo con il padre e non riPi'<'C a giudicare sul valore dell'at– to <·ontrario alla morale in cui, pur– troppo, egli vede una affermazione della personalità di chi lo compie. F: neeessa.rio, quindi, allontanare dalla strada i minori senza guida, iOtl rarli alla malefica influenza del padre e dell'ambiente in cui vivono per raccoglierli in OJ>()Ortuni istituti ove, bandita ogni malefica influenza di falsi pastori e di dannose ideolo– gie, solo il lavoro, l'istruzione e l'e– sempio potranno dare buoni frutti. In questo penoso dopoguerra il numero degli adolescenti e dei fan– ciulli che richiedono cura ed atten- zionc, è eccessivamente alto. Si vota in parlamento una legge sugli au– menti de11e indennità parlamentari; s:i auspica aJla ricostruzione ed allo incremente deU'esercito; si stanzia– no fondi per congressi eucaristici e si abbandonano i fanciulli i quali co– stituiscono non solo perenne fonte di delinquenza minorile, ma anche e sopratutto il substrato della futu– ra delin<iuenza dell'adulto. Non bisogna reprimere: il minore che ha delinquilo ritornerà a delin– quere convinto che basti solo 137

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