Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

guj10 alla disfatta provvi~oria deJ– Ja propria nazione di front(' alle altre nazioni nrmate e costituite in Stati. }fon dev'essere, l'abbiamo vi– sto, confuso con l'interventismo (( ir– n.a1c111i~1a )) che fa di un'Alsazia francofila di un triestino italianofi– lo d'un amerirano o di un francese stalinizzante i nemici dt>I ((proprim, St.ilo e gli a111iri di 1rno Jillato (< stra- niero )). li disfott i:-1110 ;_.una lattica transi– tori.i, sisl<'matizzala dtdla concezio– ne di Hegel, di .Marx e di Clausevitz .~ulla (< diafottica della storia )1 - e che mira, in uhima analisi. a (>rO– vocarc il rinno,·amcnto o la rivolu– zione nazionale con l'aiuto della stessa disfatta. Qucst,1 deve portare alla si•om11.11·"a del vccd1io Stato o rcginw. im1101<·11h~o <li~ercdilato e che cerea cventual111e111c nel bagno di san~ue di una guerra una cura di ringiovani1w•nto. Ma 11uesta SCOIII· parsa, o piuttosto questo crollo, sarà seguilo JaJla ricostiluzionè d'uno Stato forle o rii nn nuovo regime, su dellt· ba~i piìi ,;treltc, ma piìi solide dw oli a.;~il'l1rano un avvenire glo– rioso di fronte ad uu vincitore sazio corrolto f'd indebolito dalJa sua stes– ~a vittoria. Come si vede, il disfat– tismo comf' !altica disperata di rin– novanwnto etico. non è il monopolio di L,•nin o del lenini..:.mo: è corrcn– tewenl.c praticato dal f.tscismo sotto tulle le sm• forme, dal nazismo te– desco al Viscysmo di estrema de– stra. Ma noi dobbiamo notare che il disfattismo, in quanto tattica poli– ti,·a. conduce alla (( rivincita )>, cioè all'inH·rvf'nli~mo guerraiolo passan- · do aLtraver,i;o l'isolazionismo e l'at– lt>ndismo. t così che i holsc·nichi russi nel 1904-1905 ar<·eltarono volentieri il 86 danaro del Mikado per condurre le forze militari cieli' esercito zarista~ che era mezzo paralizzalo dalla cor– ruzione e dall'incompetenza dei suoi capi, ma gli stessi bolscevichi salu– larono nel 1946 l'occupazione russa <lclla Manciuria e la disfatta del Giap1)0nc come una rivincita clamo– rosa riportata, grazia ad essi, dal nuovo Stato rw,so sul ()aese che ave– va umiliato la nazione russa a Porl– Artur, a Mukdene a Tsushina. li disfattismo politico, come lo ,,,es~o neulralismo, costituisce per un internazionalista libertario Ulla po– ~izione precarja e fondata su un ma– lintcrn. Perchè l'internazionali.~ta li– hntario mira alla dissoluzione dei govcrffi in quanlo ('spres~ioni ,li ro– erciziotw, in quanto fautori di guer– ra, rii repressione, di sfruttamento, lllt>~,;a a servizio dell'egoismo nazio– nale. Il disfattismo politico, mira (aura.verso il sabotaggio dell'al.tua– le governo considerato come (< fal– ~,unente nazionale))) a ricostituire un governo (uturo, veramente na– zionale e tli una solidità a tutta prova. L'internazionalista libertario, in– fatti, non ha nessuna ragione di vo– lere arrivan, alla disfatta drl suo prn• prio paese e perciò alla vittoria di uno S1ato nemico, pn utilizzare in ~c-guito cc il dinamismo rlella rivin– cita )). Egli s'interessa perchf' la gunra finisca il piì1 rapi<lanwnte possibile, senza vincitori e senza vin– ti, perchè i ~ovcrni nf' ('S<·ano tutti indeboliti e discreditati. ed i popoli tutti de1usi e convinti dcll'assnnlità della carneficina. Ma questa fine, può essere conseguita per delle vie politiche? F, essa suscettibile di pia– nificazione, di rimaneggiamenti del– le forze materiali per paralizzare o-

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