Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951

1;11ol fare. Non si produce 11ulla cliP non sia servibile, 1x•rtanto non csi• stono più le merci di qualità in/4•· riori. Inoltre, noi abbiamo scopcr• 10 ciò che ci necessita e non pro• ,luciamo più cli quanto ci occorre, ,, poichè 11011- siamo piìt costretti 11 jf1rc una quantità enorme di cose i11111ili,abbiamo il tPmpo e il m0</o ,li occu.pMci agevolmente ,. con 11ht• r,•r1•. Per ogni hworo clw /lltto li mww ci tomerebbe iucomodo, /ac– ri11mo uso llt•II~ 11wccl1i11c, e t><•r ogni fovoro che si /11 vol<•11tieri a m1111n .'(i pscf,u/0110 le macchinr. Non è ,li/fi· rih> ,ul ogni im/ividuo trovare qurl gn1cre di lavoro che più gli vcul,, rr Jl.f•11io, e perciù 11011 i• pii, il e11so di .'(11crificttrsi1wr i bisogni degli. 11llri. A misura che ci 1wrsuadiamo t•ssc•rr 1111 dato lavoro sgradito o penoso. (1r– rivit,1110 ad abolirlo co111plet111111•11t1• ri,mn;;iando al suo pr<xlotto. Con tali proiwellimenti, tutto il nostro lavoro si riduce ,ul ,m cserci:io ,,,;. I,, alltt me11te ed al corpo ,. piti o nwno piflcevolc, talchè invece di cvi– rnrlo, tutti lo cercl1iamo. A misura rlu• cli generazione in genera:::ioue il hworo s'è amlato perfe:::U:mamlo, i• ,Jivrutato anche cli più facile com• 11ime11to, o,1de si direbbe che ac/e$– ,(O .~i. fovora meno, me11tre prob1,– bilttw11t1•pr0</ucitimo piti rii primrt )), i\'la la carallerislica di ques1i prin 4 <'i11i è che il Morris non li prcdi– ca,•a e li presentc,·a solo come una teoria, o anche solo come una possi• bilt• realizzazione di una società da ""nire, ma egli Ji ave,•a applicati nlln sua vita e ui luvori intrapresi. Fu disegnatore, 1>ittore, artigiano, in ,111antorealizza\'a lui stesso quei mo– bili e qudlc tapcz7.erie che a\'t•,•a di~gnate. 660 Una "eolina d'anni prima che in– cominciasse a militare nel movimen– to socialista, nel 1861, egli con al– cuni amici e collaboratori quali O. C. Rossetti, Bruoé, Jones e F. Webh, fondò la « Casa di Decorazioni Mor. ris e C. • che col tempo, ma so- 1>ratulto per la qualità dei pro• dolti, divenne una delle più rino• mate. Era questa la realizzazione dt'l desiderio d1c malurnva in lui. c che verso il 1880 fu <1uello stesso che lo portò a prendere parte attiva al- 1,· lotte sociali che la classe lavora– trice a"eva intra1>reso per la sua liberazione economica, e per la J>rt''• parazionc di una nuova societì,. do– ve il benessere fosse un bene 1>er 1u1- 1i e la lihcr1i1 la rf'g:0111 di ogni rn1>· 1►orto sociale. W. Morris. nacque il 24 marzo 1834 a Wahhamstow. da una fami• glia di agiati commercianti e potè frcrruentare l'università e farsi una vasla educnzionc. Fu ad Oxford ehi' strinse alc11nf' amicizie con s1udcn• ti che poi diventarono tulli uomi– ni molto noti, sopratutto nel campo dell'arte, ma che rimasero uniti a lui anche ne) lenlativo di applicare lf' loro vedute artistiche nel campo della produzione e <lei commer,·io. € nel 1876, con una lettera im·iaia 111 i:=-iornale Drti(r New (del 26 0110- bre) e riguardanle il confliuo Rus– so,.Turco, clic ha luogo il suo pri– mo allo pubblico llOlitico. Qualche mese dopo lancia\'a un Manifesto ai lauoratori Inglesi, m·I <1uale, per <1uanto osservasse ancora lo cose da un punto di vis1a sola– mente lihnale, giit vi si scuth•a un linj!:naggio sociaHs1a, che sarà pili lardi, l'unico del Morris. È infatti poco dopo <llH'.!'IC fUC manife~tazio--

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