Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951

,: l'ignorau;a dei due ultimi se<.-oli ,. dalla metà <lelpresente ». Ma per avere un'idea abbaslauza. chiara della sua concezione dell'ar– te e delJa essenziale funzione di c1ucsta nel miglioramento della so• cictà bisogna leggere il suo Carnoso seritto su « Arte e socialismo », dove con chiarezza stabi.Usce alcuni punti essenziali di una vita produttiva, ma. non meccanizzata ed a,...,,iJente ed in cui l'arte ha una parte importante. .: t giusto, è ,iecessari.o » che tutli gli uomini possano trovare da fare: I) 1111.'opcra degna d'esscrl• fatta. 2) u11.'ot>Cr« piacevole per chi la fa. 3) ,m'opera di co11di:i-011i tali clw possa essere fatt.a se11:11 un t•c– ccsso di fatictr o di <!olore. /11. ,ma società bene ordi,wta, tut- 1i quelli che vorramw lavorare do• vrnnno essere certi di trovare: )) ,,,,. lavoro che li onora e clic con viene loro; 2) 1111.'abitazione bella e Jcuw; 3) del tempo sufficiente per il ri– t>osodel loro !pirito e ciel loro corpo. E sono quesle regole secondo lui busi.lari, che serviranno a Morris J>er l'organizazione di una società per– fotta che ha tracciato nel suo fu. moso libro, che è indubbiamcule 1r11le sue opere quella pili conosciu– ta « Noti:ie da Neuuna Parte o Un"epoca di riposo» in cui appunto lii vita dei suoi abitanti si s,·olge in una calma felice e neJla pace, raJle. grata dal lavoro utile e bello, lonta– na dalle bolgie infornali quali le no– stre officine il « cui fumo oJCura il cielv e il rumore dei mestieri. turba In calma <lelle campagne ». t vero che in questa sua terra promessa tutta la ,·ita si svolge diver&a dal– l'altuale, rinno,•ala. t tulla una vita nuova, con uomiui nuovi, altr.i.lli ,•erso questioni che non sono pili le nostre, a"endo la nuova ,,ita mutato le abitudini e la comprensione stessa delle cose. « l'rese11temc11te », dice uno dei protagonisti del suo libro, « lo stu– dio di molti è rivolto «l pcrfe::.iom,. mento dei prodotti meccanici ccl alla ricerca delle ca1uc e degli effetti, cli modo e/re la scicn::.c, progredisce presso <li noi qumulo è bene ap1,li– cnt« », mentre la passione o l'inte– resse per le macchine, che caratle• rizzano sopratutto l'epoca nostra, è trascurata e bandita in questa nuo,·a società da lui auspicata. Pcrchè, se– condo il Morris, - che come abbia– mo visto (u un deciso nemico del macchinismo, - nellu società bor– ghese <Juesla « pussione » non è mos– sa da altro scopo clic <1uello .stret– tamente utilitario, quello di SJ>inge– re la produzione, utile cd inutile, al suo mUS.Simonon ricavando cosl che una produzione forzatamente sca– dente e non sempre rispondente ai bisogni ed alle necessità dei compra– tori. « Si direbbe e/te Ittita la peri– ::.ict del. secolo <lccimonono si svilup– pò ,wlla costru:ione delle macchine, vere meraviglie d' invc11zio1ie,d' abi– lità e di pa:ie11::.a,adibite a produr– re una ,,uantità smisurata di ogget– ti spregevoli o inutili. I padroni di. queste macchine 11011. comUleravano i. prodotti come oggetti servibili, ma unicamente come mc::.::.iper arric– chire, e tutto si ri<luceva a trovare compratori docili o sciocchi». Cer– to il Morris parla come se una società nuova, migliore fosse giù installata e le sue non fossero che critiche re– trospetti\'e, e che si possono fare senza quel risentimento e quella vio– lenza giustificabili in chi si scnle de•

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