Volontà - anno V - n.8 - 1 maggio 1951

È i11tcru111cnlc pratica, e quas.i ine• rcnle 11d alcuni a&Jletti d"lla società 1mHlt>rna. Non i· i11 11urs1io11t.', ciò i· -ovvio. il (liritlo parlamentare - .ap1)arle• m•1111• al Partito od ai Partiti che :--011 u•t·ili ,titloriosi dalle 1•1,.ziuni - ili for11111rt• 1111 ministero e poi go• n•rnart•. È in tiuestione il dirilto tlei cillodini di diverse opinioni. od an– clw di 11essu1rn 01>inione, di non esse– re respinti ai margini rfella vita pub– hli1•:1 s1•mplict>mcnte 1>crf'hi, M>no una minoranza. t, in brevi•. il pro– hlc>ma del loro tliritlo <I i 11011 cs– -:1•rer•o11,iiderati r trattati ('Ome ciua. ,lini di St>condn clas...cc - rome cit– tarli11i tutelati. t''Onte cittadini paria. f'o1111• c:ittadini antinazionali. Vi !!Oli molti, .anche pers'>ne one• sic e di@inlcres!ò'ate. i c11mli pen!ano f'lif' 111110 ciò i- naturale, inevitabile. irrin1◄·di:1bilc, inerente al meccani• i;:1110 d1•I lll()lldo moderno. s(' eBsi lrnn– JIO ll'llo un poco di opuscoli vi ag• git111;?l'rnn110. n mollo d'eeor<·ismo, 1•IH• l111lo t·iò è marxista. i\f11 il no– Siro ,lesiderio di nn rinnovamento 1wr,·nsi,•o snrehbr solo un gcs10 ri– ..-lif'olo if' noi non cercassimo di affer– mar~ In assoluta esigenza della no– stni ,:oscien~..a. che non vuol cf'dere al fot,dismo di nessuna s1>ef'if". Ed ·il si~nificafo pili fondamenta)(" (lei nostro rnciali11rno ;. rontenuto in '/tr<'~l11 ,-..~i,:enzn. '\'oi rimarremo fL"<lrli alln nostra Pto1•in. Le difficoltà non indeboli– ruuno In nostra volonli1. Non f'Ì in– chinf'rf'mo a ncs.!1.tna « le~ge @lori– •·11 )1 l'IH· minacci di trasformarf' la slorin civilP in storia nalumle. Per <Jnt•i-:ta rn!Z'ione, senza tornare al1'TI– l11111inisrn'I.noi riteniamo di do,ere rit>::;aminnrc tutto - rominc•iamlo con gli ele1111mtiche costituiscono lu vita politica, i Partiti, benchè siamu noi stessi militanti in un Partito. Il Fnsf'ismo ha ra1>presentato 011 lentatirn di mettere al di fuod Ji ogni discuS&ione l'ordine sociale e 1>0litico - di renderlo indipendente ull11 co:;cienlt> ,volontà dei cittadini " dallt· fluttuazioni della opinione puhblica. Il Fasciamo li:, dichiar.1- 10 la società eterna: è iu essa clrn l"indi,·iduo è nato. ed ettBa continu:1 :1111·ht• dopo cJ1 'eili muore. L'indi• ,viduo devr pen·iò adattare se stes&o alla So<'if'lÌt. allo Stato. ai suoi mo– rii di vii.a _:_·e non viOOverea. TI Fa- 1tis1110 cosi i• stato un tentatho dì for r<'ted1•rt• i rap1>0rli tra indivi- 11110 1• societit sulle 1>osizioni io eui n11110 dut' se,-oli fa. Fino a11'e1i1 rlc.l– l'flluminismo il 1>roblema dell'in– sirme dell'or,:anismo e0<·ialc non rr11 o;:-gcllo di discuMione. Con l'll– luminismo. In societi1 f" lo Stato di– vf•nncro problemi. Ebbe inizio al• lora il 1wricwfo dei progn11111oi. li Liberalismo. la Dc.mO(•razia. il So. 1•i;ilismo - (in cui l'on.fluirono al– trt• " pii, antiche 1c11dc11ze) - naN111t>ro allora con luttc I" lo– ro , arictà. t•rl ognuno d'essi era 1111 modo di l'Oncepirc i rap1,orti Ira ,:li uomini, lu socieli1. lo Stato. Pa– rf', 11 l'he 111 r11jeione aves.sc detr()niz zalo la tradizione, la raMe~nazionc. il fatalismo. Ma fu, im,eee. un rl'– t,.'llO l,uramentP J>latonico. La soc.ielì1 ,-011tin11ò;id evolvere ed a wiluppm·. si rict·amentc n"ll'ulLimo secolo. s<·· ~uenrlo lep:gi diverse ria c1uelle clt'lb ra~fo1w. Qu"llo s,•ilup1>0 ru es....;,o ,.;tt>~– ~o un t<•ma di iliscussioni che •w1,1- llr<' !,::Cnrravano nuove teorie e llro– ~nunmi. E llf'!Suno ,•ide in tuto riò nulla di ohhicltabile. Ma la Prima Cuerra mondiale t'rcò una sit11;1zion" 419

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