Volontà - anno V - n.4 - 1 novembre 1950

1101iolc, se non di es!<O nemico, è 1111a « Clitc » d'industriale. di ca1Jilali:.1i, di 111ct7.i 110hili che '11ole clifemlt:re i suoi i111crcl'",-iccl i suoi pri,•ilegi. e ,•uole lr:1• ,.,·i11:1rcalla r,:ucrra ed :illa 111or1e il 1>opolo. ,-oh:11110 rcr s:ilv:igu:irdarc e :,al\'are ,... ,-1,:~,-a. I.a 1er7.a forz:1, irn,0111111a. è la for. za che vuole uhbattcre le due ahre og~i ,-11,:ti alt;,ri. b rO,;!-:to la ucra per diven• 1:,re, a ,,110 turno. ro,-.,:i o 111•ra, ,,, ma• ;rnri. rO.!-!-ll e 11cm. comri:, :, priori. (e ,11ii i! il 'dcliuo). che 111110r1•,-tcri1 cOm•· prima. e ◄·hc il 1iopolo sarà :.em1irc ;,o, polo, i1tnohile e lrascurahile ,fieno del ,prnle ,cn•irsi sohanto per appagare le :imhi:1:ioni di un uomo o di 1111:1 eas-13. E ,111c!'"la è J'oppo,.10 dell':111:irt:lii,;mo. ]'ar– larc, poi. d'ordine cris1iano, come fa, ad ogni piè so::-1,inlo, il Mounier, non è :ic• ,·euahile. Il c'.ri,-1ianesimo hri, ormai. fouo il suo monun1cnto, e, dall':,ho della pi– r:11nide, Sia rimirando e, forse, rimpi:111• gl·ndo se s1csso. La 11ro,•a, l'immensa pro– ''" che avrchhe clo\'ulo i;co,wolgere il mo,1• do e 11111t:1regli uomini. è pr0!-,.ima al follimcn10. Dopo circa duemila anni di 11redic:1zionc e cl'imposizioni. l'uom,), che pur l'"i dice cristiano, in)',uha, ucel(lt•. hc:.1cmmi:1. D0110 circ11 1l11cmila anni di hcnlÌI e di taritù cristiane. la miseriri uc– cide, la \'ihi, ci affoga cd il dolore ci nwrlnri:1. Sentiamo il hi,;òg110 ,l'una casa 11uov:1, d':1ri11 1wr:i. Le 1e11ebre sono così ,-pe,.,-c. clic ;incor:, 11011 !<al>Jli:imo in 1·he modo. e <1111111do. ne U!-<"irc.1110. In l:inla ro, in:1 morale e materiale. 111c111re la su• per:-1izio11c cii il miraroli,.mo dilngano. dimo~tr:uulo ro!-i che la religione è l,en 111or1 :1.il pro1c.,1antcsimo tenia l:i :.u:, c– !'òllflll!'òionc, predicando 11uel ritorno :tllr origini che, da S:in Paolo al Hon:,iuti. 11011 !' 'è cc~:<alo un giorno ,li predicare e d 'iu- . ,•o,·are. !-O~~c,:i't~t 1 ,: ;iitzr~:.:::~id:::!c Jl~~:t 11 ,~ic~·i~1 1 1 1 :~ itcre alla fon:. Gli :umi s:1111i11011:,er\'ono a 1111ll:i. 1111:111110 1c,-,-1111 •uore 11iii i• ,<finto. Ma 1:011111110 ciò il lihro del ,\lounier 11011 è da noi rifiutalo (un lihro che fo pc'n,;arc, ha mcrili arcani ed i111111e11:.i). Ha una :-ua l>Ct'uliare bclle:1::1:a: t'hc con• :-is1e nella difcsa di 11ucllc idee che. C!-SCn• 1l0 lontanamente :marC"hiche. alrueno nel modo C"ol<111.ilcsono <·1o1ires1oe, rende il li– hro arcello e ruro a 11ii1d'uno dei no~tri. I. 'inlcrprclazione, a('ul:i e profoml:,. cli (IUC• :.la nos1ra ,;;ocietù allcnla 11rona ,.ohanto ad 222 adorare il tlio tltumro. 1,1:•nza1111111ifc.,wzio• ne alcuna di honlÌI e di bcllezzri; il <lesi• tl('rio 1111a,-;i 1lcll:1 :.oli1udinc e della po,·er• 1à. 1iur d1e la luce :mesa del bcucs ..c;•i ~1•11cralc ,;cemla, finalmc,:tc, atl illumrnar•· •1uc~1:1 desolata ed arida )1111a111ti1 :-•:111a ripo;;:o; la ncce~si1ù che a 1u11i v.:.1!~1: or– rcrw la :-ua parie di lavoro e ,·h,: al l:1- , ,1ra1ore 11011ven,:a negato il necessario 1,c1·condurre 1111avila 11ien:1mcnte u111an:1 (!-al:irio umano. e 11011 « C'ulturale »); 1:i INHI condona con1n, la ,.1.11olutria e d tn1ali1arb1110. iu diresa dell:i 1icrsonaliti1. i:1 0,:1111110 dcll'imli\'iduuli1ì, 11111:ma,ch'ì.– ,ih1 inlcriorc. non c~lcriore; lu dichiara– zione ,·hc in ognuno di noi. uclla 110:.lr:, 1·u:-cicuz.1. ncll:, 110:-1ra in1i111i1i, più pro• fonda. ,-orw il princi11io, il !-ClllC, la po""~i– hili1ì1 della rh·olNzione lilicr:mi1·e c<l a1i• 11or1a1ricc di 1p1elln ,:iu:-lizia I:, ,·ui 111a11can– z:1. fino ad oggi. è causa di 111110 il 1,1ale eh•· ci circo111la e t•he ,,i, e orrendamente in noi ... lutto ciò. cd altro :mc(lra, c·ui non ~ 1111ipo:-,.:,ihile :h:ccmrnn:, fa di ◄111c:.to li– hro u11·01>era imporlanli~!<in,a. Anche .!-C. in flu11lche luogo, il Mounicr tlichiara cl,c è impo~sibile che « il miracolo dell'uorw) 11110,·o • :1\'\'Cnga per 01>era dell:1 liherlà i~1i111i,•acd 111mrchic:1, pur t111t,n·ia, in 1111, 1,1 la iaua 01)Cra. (e 11011 :.oh:rnto in <111c:,1n lihro). c,:li mo~trn di co11o~ccre e di up• 11rcuarc 1.di ideali an:m·hici e di e~i<crnc ~~'':~~•,~1•:;,~,i~~c:· ,:~;: ":.~~l~'.:1•;;,,~1~11~,1~~:: • C'è 1:1111.i 111i,.cri:1 e lanto eroi!-1110 ucllc cla.!-Si ri,·oluzionaric e noi 11011di:11110 il no~1ro ,;o,;tcgno a coloro che in~iuriano la (:une e la ri\'oha. Il 111a1criali,.1110 lici ric1·" è rip111uwn1e. 1111ello del po,l·ro è ,.cm• 1•li,·c111c11tcpct10!-0. E' :.ottinlc:,o che noi f:icciamo 1·au,.:1 col po,·cro ». Co~i En1• 11101111d l\101111icr. letterato 1· filo,-ofo. 1cn• 111 di :-l'euderc .il popol,) e lii for parte ili c:.~o. Uomo l'l,c ha pro\·;110. 11ii1 ,·ohc tulle le i11giu,.ti:1:ic um:mc. ,-c11lc d1c il 11it11110di,.peraio 1lclla folt:, :111011i111a ,-nlc :11 :,aoo cuore fìno a sofToearlo. e ,-111di.i a111orc\'Ol111e11te lo ,•ie che po,.,.ono ron• durre il 11011010alla s:1l\'czz:1 - ch'è 11,·r lui la socicti"i comunitaria - e 1H.:rla rea• lixzazionc del 1<110~op:no 1·0111hattc fi11v :111'11himo i,.t:mtc della ~ua ,·irn. Ma. lt'I• ltralo fìno al 1or111ento, non !-il. e, fone, non 1mò, di,·c111are una cellula di fJuel jtramle org:ini~mo eh 'è l:1 1oocict:1 Rimane :uwh'egli. de~olaia111c111c. al di fuori. iu ,lii<par1e, Nm.1 ~olitari:1 in un

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