Volontà - anno V - n.4 - 1 novembre 1950

ALLA RADICE 2 ALLA RADICE dei mali sociali v'è per noi lo spirito di dominio, l'avidità del comandare. Essi si esprimono socialmente con la costituzione di ap,parati di autorità i quali, sommandosi ipoi al loro necessario completamento che è lo spirito di ubbidienza, si perfezio• uano in Autorità Legittime. R·oma illustra con la sua storia questa constatazione. Via via che i cittadini sottraggono 1poteri ai dominatori, essi diventano un grande, popolo. Via via che i cittadini cedono alla muessione dei do– minatori si ha invece - dopo la grandezza effimera sempre connessa in 1u.11primo tempo con la 1>otenza - il declino, la degenerazione della società, che si apre aJle invasioni barbariche. Infiniti a1tri esempi confem1ano la verità {li questo ~>rocesso. Dalle società primitive fino alla Germania, fino al Commonwealth inglese e, naturalmeut.:;·, fino al nostro Risorgimento che è portato a divenire decadimento dalla tubordinazione dei cittadini alle varie gang cuj erano a capo i Savoia, e quindi ci fa giungere alla rovina 1 attraverso la iparontesi di Grande Potenza e di Impero. Così si spiegano mohi fatti che non sembrano chiari a prima vista nella luce delle idee logiche. Ad es., perchè le simpatie anar· chiche vadano ai re,pubhJicani , magari a qualche giovane liheralr– più che a,.icomunisti: chè i primi son meno dogmatici, me·no <eco– mandati », più tUmani, più accessibili ad intese di buona fede. O perchè la ·Chiesa cattolica ci appaia l':Arcinemico, ed invece affiorino talvolta in contrapposizione vaghe simpatie g>er alcune t1.ninori sette cristiane, quali i Cong,regazionalisti inglesi od altre de] genere, solo 11>erchèv'è tanto meno d'incliscussi comandi. Qujndi: il criterio con cui noi distinguiamo amici da nemici, il metro con cui noi misuriamo amici e nemici. si chiama Autorità. Quanto più troviamo d'Autorità. tanto più diventiamo avversari. 199

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