Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

mini e donne, du strani interessi, du slruni dei. Uuu nuve o una eurnvnna che si fermino alla ciii:'!. possono portare unn nuova tinta per la lann, un nuO\O smalto 1,rr i pintti del H1é11io, un nuovo sistema di se~ni per le 1·01111111icazionia lu11g11 distanza, od un uuo\·o pcnsiCl'O (h•I destino umano. N«-1/";nnbicntc urh,wo, anche gli urti meccanici producono risultuti sociali. I bieogni sociali p~ssono prendere Ioruut iu invenzioni od in 1iro• geni che condurranno le industrie ed i go\'crni Ali nuove trade di s1,eri– mentazione. IJ bisogno di un comune luogo forti6cuto per ri1,ararsi dnJt;li allocchi dei predoni induce gli abitanti dei \•illaj::gi indi,teni a r·ncco– gliersi iu una Cortilicazione sulla collinu, e cosi. 1n11·attraverso il mesco– larsi obbligatorio per la difesa, si determinano le ,,ossibilità cli ra1,porti più regolari e di una più ampia ('OOf)Crazione, Tale fotto uiutu u tr11- sformare In rete di \•illaggi in 1wa cillà unificata col suo 1•iù nito piano di risuhnti ed i suoi pili vnsti orizzonti. Orn, la ,,arteeipnzione ..-ollcttiva nlle steiSC esperienze e ,i:li stimoli della uitica razionale, trndormnno i rili delln festa del \illnggio nelle forme immaginative pili potenti del drumma tragico. L'esperienza è approfondilo cd unchc più lurgamcntc circolata attraverso questo flrocesso. Su un altro piano. il 1n1ssivo dc,,osito dello orefice per oµ:gctti di valore cli\'Cnln, attraverso l11pl'Ci'Siom• dei biSOJtni urbani e le opj,onuni1:·1 del mercato, l'ugentc din:unico del capitulismo. la banca, che impresln denaro così <·omc lo conserva. dte mette il capi– tale in cfrcolazione. r finalmente domiuu i processi del ,·ommcn:io e della produzione. La città è un fotto nella 11a1uru. c·omc uua ~rolla. ,·ome un h:tnco di merluzzi, come un alveare. Ma è nuche una co!!Cicnl<· 01•cni d 0 artc 1 cd entro lu sua os~ulura comunale int_•orporn molte pii, 1w111plit'i,. più 1u·r– sonnli !orme cli urie. Lu mente prcml<· fornrn 1wlla 1·it1tì, c nello .ilt<'8ilO 1empo le fonu(• urbane la coudizionuuo. Lo spuzio infulli. 11011 mcuo dw il tempo, sono urtificialmcn1c riorµ:anizzati nelle ri1tì1, nelle linee e nell<– S.'tJtOmcdei loro contorni, uello stuhiliriti di piani orizzontnli cougiunti n cime verticali, nclrutilizzare o n<'I nc~nre il silo unluralc. la eitlà n·– gistra l'atteJt,ginmenlo e la cultura di 1m 0 epoca verrn i folli fondamentali dellu sua esistenza. Lu cupoln e lu spiro, il viale npNto e il rhiuso cor– tile, raceontnoo lu storia non solo di ndattamenti (Ì$i1·i divrrsi: mn di concezioni es~.nzi11lmcntc diverse circ11 il destino um11110. La citti1 è nello 1tesso tempo una utilità fisica p('r In vita collettiva. ,·cl un simbolo di quegli scopi collettivi è di c1uellc umanità che si de1t•rmina110 nelle sue favorevoli circmtunzc. La cittì, riman('. insieme al linguaggio. In pili ,i:rande opera d'arte dell'uomo. Atlravcrso il suo concreto (' visibile dominio cl1·llo s1lazio la cit1i1 si dedica non solo alle funzioni prutid,r cl,~lln produzione, ma alla fO– munionc quotidiana dei suoi cittndini. L'nsp<'IIO coi:1nnh- dellu eillù. co– me opera d'arte collettiva, è staio <'Spresso in modo ,·lussico dn Tbomu ,-d aiuta a rendere più universale il fatto delln disintegrazione. N<"i ver&ario della fondazione della cittù. Quando In città 1 •es.sa di e~f'r(' un ]55

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