Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

piersi secondo l'ordine e i piani di un individuo o di uu pnrtito. Le po– che di tal genere si imn dimoslrnh· im•arinhilmcnte aborti\'e. lo reultit. im·cce, i solle,,amenli 5-ociuli hnn– no Jn loro origine 1wl "cno 3ICsso deJlc moltitudini sofferenti. E 11cs– suno puù nrrcslnrc il lorn moto, come 11csfol11no può fennurc un 'inon– dazione. Le rivoluzioni non sono, quindi, SCj!:ni cl'uua socicli'l snna i cui abi1n11ti vi\'ono in uu·111111o~fern di giustizin. di pariti'l, di frliciti'l: nuzi, è \'Cro proprio J'oppo~to. E nesswia socie1:"1 che ncj!lti ui suoi cnmponculi quei tre biso~ni basici dell'umano 1mò ritenersi e reslare imum11e do ri\'oluzioui. Le stesse pen11e mcn;,:o~ue,·c u– mauo folf'ttlf)l'e dipingere In 1·i,olu– zione corni• un'orj!ia s:mj?UÌnada di rui i ri,oluziormri d"ogni scuola J!O· dono pro1>rio <"Ome d'un restino di s1111brt1e: Non è possihile i11111111;.::i11un· nnn pii• grnnd<· folsil."1: JJl'O['rio i ~rnndi 11111cfollri ,·d i discc·poli d<'llc ifl<'f' sociali dir tc11go110 nlti ed a– rnu;,::1110 i propo,-i1i <' le speran;,:(• ,:·una tmwniti, ema11ci1.:1ta. !'-0110 stnt i C'oncloll i :ul espone '" loro idee prnprio (l<'l"Ja rnJ!iOtH' <•hf' flf'– lf'Slano le c•urucftcinf' OJ!J!i in atto. <' lottnno pcrchè fini5("n110 u11:1 huonn volta in ltttto il mondo. Ogni sollcrnmcnto soci:ilC' ;_.si.ilo in pratica accompa;:nato ,l'un )!ran– de spn,·Ji:imcnto di snngu<'. Mn a c·hi bisogna darne In col1H1 ? Quamlo si studi da vi<'ino c·iò dH' r('nlmcnt(' :n, ien<' durante una rivo– luzione, si ,<'df' che un 1101,olo dn10 s'è rilx·llnlo <·oniro c·ondizioni di ,,ila 11011 ohr<' tollcrnhili. ;\la 111-ual– mcnte In ri\'olta ì· pr<'n·cluta cln un pc-rio<lo in :,::(•ne-re lunto in 1•ui il popolo arnnzn le 6UC prntcstc, for– mula I<"mc domande. E come l'i• :-pondono ;:1 tali domande coloro :.1 ('lii esse son dirette? Accedono essi paci6cnme11te almeno al minimo d1c in es,.c , "è di indiscutibilmcnh: giusto ? La storin non hn ricordo cli una tale s1•ccic di avvenimento. In– vece, le dom:111dc del 1mpolo tro– vnno Ja loro usuale risposta atlra– \'er8o le forze armate della polizia e dell'esercito. dei tribunali e delle 1wigioni, e spc!òso anche con il sup– plizio c:1-lremo. E qualC' prova può dcsidcrn.rsi migliore di qu<"stu. del fotto che lo S11110 in allo 11011 è mai il scn·o dcJ popolo. c·ome 1,rocla– mano i suoi rej!'gitori. ma anzi il suo Jl"~giore nemico ? La vcrilì1 di queste considcrnzio- 11i assiomatiche è co1Uernrntn dnl mo– do in cui il j!:O\'l'rnO rc11zio11urio di Frttncia. con J"aiuto d,·llo ,,,.c·udo • 1w111ico µ:ovcrno di Gennania. sofTo– f",) nel J'ilnngucIn Comune cli P:iri– ;.::i- o l'analogo modo in n1i fu ll&ffo1·nta nel snu;ru<' 111 ri"olta di Cron:.tadt dnllo S1ato marxistn di Hussia. I primi ed i soli rcs1,011sabili 1,c-r op;ni spargimento cli sangue d1c av• ,cnµ:a nelle <·risi ri,·oluzionoric dcb– hono, senza alcuna riserva. riccr<"ur– si sulla SOj?:lin J'iltessa dt·II<' istitu• ;,ioni malefiche corJ.!ro (•ui il popolo ~·è alzato in ri,·olla. E !'C 11011 fos!'e llCr il fallo rhl' lo Sinio - sin <'"S" 1:ito :1-ociali,;t:t o ca1,italillln non v·è nltuna difTcn•11za - è armalo 11ro• 11rio a difc!'n di tali istiluzioni mnlc– fic·hc. e~c 1100 dur<'rcblK'ro a lun– :;r;o." noi polr<·mmo alloru nt:-si:-lf•r1• n rivoluzioni \'C1·n111entf' pacifìC'hc. <'ioè 1·ivoluzio11i hasnt<" 1-ulla pcrHia· --ione clclln ,·<'riti',. 73

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