Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950

nello sl'olgimcuto della relazione i10 as– liUnlo l'opera omonima • Du 1irinci1.c fé• dér3tif •· 2) La prima p!U1e rile"a la 1ende11u alla metafisica delle ideee in Proudhon. Ha111me111a1e il suo 1eoriuare sui conccni di autorilÌI e liberià, sul loro nei!o dia– kllieo cl11,1 11011offre solm:ione di con• 1iuuitÌl. Cos:1 10110c111elledue 1101.ioni~e uon astuzioni 61osolìche? Di fono 1ier noi esiste c1\1ella 1>articolare 11utorità al– la quale ci op11oniamo con quella deter• minata forz3 di libertà. C'è l':111tori1ìi. del 1iedagogo, c111elladel g0\'ernuute, quella del prepotente del capi1alis1::a del prete e \•ia di seguito. L'im1ior1a11te 1ier noi è di esautorarle. sollracntlo clii. incon• scia111en1e1i era loro sottomeuo. • A questo criterio, perahro. aderiste lo s1e...;;soProudhon col senlimeruo; quan• do. cioè riesce a superare la meccanica del ragionu1ore puro e i suoi schele1riei assio111i !!'incnrn:1110 di 11mt1ni1à. Per• 1aruo egli sle8So riconosce che la ,•ita è ;;ipo11ta11ca e cl1e In logica delle idee non corrisponde :alla logica dei foni. Questo dato 1mò ail11arci a s11iegare umi delle sue contraddizioni: ((uclla Ira la sua professione di f1..-dc(«je suis aoarchis1e») e l'affermazione dell'irrenliual,ilità della anarchia s1essa. Ma nessuno. credo, obiet• terà nulla a lale ,affemi:u:ione. qu:ando a,wrchin sia intesa pe.r/e:.ione auoillta al di là di o,ni lronsa:ione e complica:.io11e. che è il significmo razionale della nozione metafisica. Quello che ,•aie è la \'Olo111Ìl, il desiderio, la tensione e 1opra1uno, il fono che. dala 1rna situnzioue. della quale s'abbiu pien:i conosccuz:i. :.i 11ro- 1>011gae si cerchi di trasformarla in un cerio modo libera,ue. Ognuno nel cam1>0 in cui ,•h·e può ri1ro,•are quel modo o (juei modi. 3) La seconda parie s'apre con una CSJIOsizionc ahha51anza chi:1ra dell'ide:, del contratto. Su di essa amlrebhe im. postata la discuuione che è 311cora aper- 1::i S1ahilhce che ogni uomo non può che ,,i,•ere in società. e che però. per sol• trarlo ad ogni soggezione. debba essere ril-onosci1110 di fano uguale fra uguali e che, come meglio desidera, liber:unen1e. inne.sii la sua ,·ila in relazioni rnohe))li– ci con nhri: <1ues10 è fonda111c111alc.La ideit ..-co1lreuna 111c111aliri1 giuridieo•forma• li:-1ica; e111mreè geniale. Ma è poi moho 111ranoche Proud1v,n 1icnsi possa nascere da una serìe 111ohe- 1>lice di contraui un OrJ!:ani..-1110 uni1ario qualé « il gru11po mediocrcs • e cioè lo simo federale. Egli 11011 ci dice pcrclh! il gru1>1>0de,•'csserc mediocre e non pic– colo. ad e~cnqiio, 0J>1>uregrande. Ciò cht iuq>acda \•icppiÌI è l'incle1er111i11a1cu<1 di c111cl minim11m di Stato cui rifcrisee fon, zioni di ser,•izio e 11011di comando: il fauo che elenchi, tr:;i i ser"izi, la lc.,:bla– zione, l'istituzione, la creazione, l'inaugu• rnzion~, l'irmallnzione: e che 1rnrli an• cora di mili:tie. e di depositi e forleue. Cerlamenle dobbiamo far caso a quesle i11congruenze; 1)CrÒ 11011 ,limentichiamoci di lener prettnli due cose: 11) che. 1iur seguit:ando a p.:irlare di Sta10, il suo in• 1r-nto è di sbriciolarlo e (ruasi diuoh·erlo nella spontanea 111t1tualisticaorgn11iuazio- 11e «onomica; b) che egli non costruisce un ~istcma organico di 1iro11osi10;"alido 1i,cr la socic1à nu0\'a, ma semi11t1 i suoi 1rnrcri (111ne là, nel me:uo di una crili, ca demolitrice (e l!on (Jl1elle idee che ho cercato di riunire in 1111 insieme e che ,·algono come indirizzo 1e11de.11zi:ile della sccielà quale Proudl1on crcdeue seo11rire ila certi fenomeni del suo tempo e del suo ambiente in relazione al suo par1icol:ire punto dì vista). Esperienza personale, d1111que.d'un 11omo che per luna la .sua ,•ita permane un cerc:itorc, uno siudioso di fìlosofìa ed economia politica. ,I) L'ide:a del mu1ualismo è la nota te• ,natica della tena parte. Anche 11ui ho ,·oluto. in sintesi, riallacciare una colla– na che era senza filo. A tal II0IIO ho do– , 1110 in<111adrare i ,·ari tipi d'organiua– i:ione delle fone «onomiche nella cornice di <111ei.: gru1111i me<liocri •• cui biso– gna pur riferirsi, se si vuol rimanere. ;)bicui,•i, p:irlando di Proudhon. In lai 1110110 però rnoho di quanto esr,os10 rien• 1r11 nell'osse.n•azione precedente. Jn più notiamo: al ,,unto in cui Oit:li sono l'agrlf'ohura e. l'ind\1s1ria. le reb– :tioni di SC3mliio e la di,•i..-ione del ta,·oro occorre ~111diar11e l'organizzazione. Non in fun:tione sohan10 d'un sem1ire J)i1'1 alto rendimento. hcn!Ì in funzione del qn:111- 10 neees!ario a rendere agevole libera e opcr1a la con,·i,·enza. L'uomo non deve

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