Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950

..izionc. con un focilc la\'01·0 di ana• lisi su St! :i!ìlesso 1 sa com "è per"enuto a 1ale successo e ne a\'r:'1 una norma pratica con cui pcs:1rc e ,,aiutare no• tizie, fotti uomini e cose nella loro \Cru essenza. Potrì1 allora comuuica• re come può: col solo proprio fiato. :1 uno o a mille capaci d'intenderlo. le sue eonquistc. Ed a, rii allora aiu• lato ;_1 liberarsi da una orrenda certa "diiavitì, altri esseri umuni. Mn a\'C• re una certa pcrso11ali1ì1nell'intende• re e nel t:,riudic.irc :1hri non basta, e 11011 rende felice l'uomo. Egli dC\'C i1111anzitutto rono.scere sè stesso, la .;ua pt.'<:uliarità psico-fisica: allora sarì1 forte, sano. utilP. Mi è stato i1~scg1111l0 <la 11110 dei pod1i esseri \ i\ i f'd onesti. in cui !io :Huto l:1 fort1111adi imh!lttermi: - Quando Sf'i i11q11iN11 e non vedi u11 moti,o preriso per <111clla in<Jnie• !udine t' 11011 s11i 111"rtiòcome Cf111i• librarli e rasserf'narti. enumera tnl• lf• le COS(> che potresl i fore per I i– r:irti su. Per esclusione arri\'cr:1i ad 1111a t·hc ,·aie pii, delle allre a rido- 1mrli la pacf'. Qu(•sta/ s<·o1,crla ti aiu– h'rì1 :1 forti romprcndcre ne.Ila tu.i r_..~•111,.1 t' ad elimirmrt" la causa sh•-– frn dclJa tua soffncnza - Pralica– nu•nte. invece di ahbnnclonarci ad impeti. :1 malinronie. i· superstizio– ni. nei 111omc111i difiìt'ili dohhi:11:10 ,,ii, nss<'r\'art'i p<·r 1111~,!lio con1pr(''I• ,lcn.-i. \verf' il ,lominio di ~t: 11011 sip:11i• fil'a sottometterf' risi inlo alla ragio– m· ,·omf' finora ci hanno insegnato. Rinnegare « rim1r.>H"r1'" ~::l'islinti. iliC"ono g:li 1>sicanalisti. crea delle n~– nosi o Hfuilihri psi1·hic-i 1>ii1 forti 1111t·orn, nl 11ncl1f'anormalit:'1 fìi;idu-. AH.'rt· il ùominio di ~i: si1-,:nific• a.in lf•r111i11imOdf'rni t•1I i11 1111amornl1• 11roi:ressisla a1l an11n•l1ic:1. :t<'<jt1Ìslarf' tOècicnza dei propri i~tinti focendoli :1ffiorare per sublinrnrli o inennalarl i nella nostra \'ila <p1otidiana, utiliz– znudone la insop1>rimibile realti1. l.,11 coscienza deJl'uomo moderno è dal":• <I.i un e<1ujlibrio di ragione-ienso. utile - morale. ind i, 0 iduo - uni,•f'rso, Questo concetto è stato detto in mo– do di,,erso si.i queste stesse ,,agint- .t flro1,osilo di morale anarchica e quanclo, professandosi un :i~noslici– smo anarchico, si rile,•ava eonrn ;JOIO in noi stessi I ro,•iamo la for:r.a iH'.'r \ incere ed affermarci e come inutil– mente, in momenti di deholezz:1, c·hiediamo aiuto ad Enti Snpremi . )h g:io,a ri1>clerlo in modo ,·ario, percl1è rnri11 è la <.'OmJ>rensionc del– rindh iduo f' tulle le ,·ic sono huo• 1u" 1 ,e1· gi1111r'.1're ad una 00111ru·cnsio- 1w 1>iì1 ,•asta. foriera del migliora• mento clell'umaniti1 futura. Questa mia frettolosa nota. comf' ,,nella di C. Doglio, esorti t'Oloro elie ne sono comum111e capaci a mf'l– tcrsi alro1>era pc1· intraprendere 1111 1110,imento r,edagogico, ,•:isto nell1• volont{1 e nelle idt'C nrn s1>ecificato in chiart:' tecniclic, d1e gfovi ronw harriera oonlro !"Autorità e la S111- 1•icli1à monlant..i, per J"edl1caziot1f' dell"umanit;, che so~niamo. Le pn• ~ne l'he i.,11100il senso , igile cd :1t- 1i,o della loro e clt•lrallrui libcrti'1 . hanno cnr:i di non essere soprnff11t– lrit-i. nè di subire sopraffazioni di sorta. Sanno SCIIIJH'f' quel che danno c· quel che ,ogliono. stucl.iano se slt•·– ,.e. le t•ircostanzc ed i loro simili p,•r <"OIISCr,, :1~i in quella eere11itI1 cl'ani– mo che sola indirizza \ erso la lil>er– lÌ1. ~\ient ... i• incluttubile f' defini1ho 1'CI ;, ~anto halle1·<"i1>erfarci la nostrn \fia. insieme rii nostro 1>rossimo. RosA DE 1-\NNA -t29

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