Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950

u meno permeali di Jjbertaris1110, l'i– ~mmuno in sè le peggiori qualità ,lcl loro maestro che, come si sa, eb– hc sempre una spiccata tendenza pa– Ur('lf'rne.sca e pontificale che lo con– ducc\'11 alla polemica vclcnos:, fotta d'insulli e di scomuniche e di. iutri• ghi. Tull:n ia, a noi qui non 1,roaue di o1prirf' un'aperta polemica con <1ue– i;1i d('uigratori dell' anarchis.wo che si dicono K comunisti »: \"Ogliamo solamente 01,crarc. un"ulleriorc di– ::-tinzionc tra il .,•olgarc, monotono e \ :,cuo auticomunismo del.la coalizio- 11(' clf'ri<.-o-ca1>italista e Pantibol.&ce• , ismo anar◄·hico, benchè pii:1 \'Olte questo t·hiodo sia stato giit tauto bat– tuto du (altri. L'ostacolo fondamenta– l1· contro cui si infran~"OIIOi tentati– ,,j di penetrazione delle idee :rnar– d,ichc, è il mito russo verso cui so– no appuntate le simpatie e la 1 fiducia tli t:111taparte del popolo lavorato• rf', f' la fraseologia che attorno al mito costruiscono i PC, la quale, 1>er e, itare ulteriori confusioni <Ìoneb• be ,~ere rifaua da capo a fondo: non è quindi mai su1>erfluo :insistere f>Cr <·hiurinw I·t-sseuziale manc:111za di """iH,. 1_.·an1ic•o111u11ismo generico, quello dnic:1l-ca1>italista che agisce oon la 1111•df'sima rigidezza e a111higuilit lan- 10 nazionalmente <1uanto intcrnazio• nulmcntf'. e che riunjscc in sè il Va• tic:rno e Wall Strect, gli esponenti il4~ihanditismo legale ed i mercanti 1·• ,:li 11snr:1i d'ogni risma e d'ogni l)aesc. non è un (eno,ueno contin– ;.!''11\4'che si ;:.ia deteru:tioato in 1pa– r.1llclo <.-oll':1ttu:1leStaio russo. Eseo ,affonda le sue radici nelle o- 1·it,:ini strsse della storfo un1,m:1. Lo ei 1111òri..<!ontrare, .sollo di.\erse de- 11orni11;1zioni. in ogni tem1,o e in ogni luogo, in cui masse diseredate e i11• cal◄"nate hanno aspirato ad una. n!i– gliorc ,·ita soci:1lc. È 1111 ~111ticomu111• emo, quindi, che ha la sua t"agionc di 1'ssere nel!:, secol:1rc lott:1 tra p.i– clroni e sen•i, tra 11utoriti1 e libcrti't. f' che oggi s'esprime -anche nella lot– ta tra <'apitalf' e la,·oro, e si rh•este tlelle 1>iì1s,·ariate forme per argina– re il lento e inesorabile cammino del– l"umaniti:1 veno forme associative più giuste e pili libere. A1,pare quindi natur:ale ch'esso abbia ra,l'isato un ,•alido rul,·ro Jh!r la sua lotta conser– vatrice nell'edificazione dello Stato so,•ietico 1 espressione dell'imperiali~ smo bolsce\'ico. 011 rn,·,·is:1 in esso il suo nemico di fatto. e cioè il \'e– ro comunismo, e nemmeno 1111 palli– do accenno di quci!lo o una spinta · iniziale verso la socictì, comunitaria: 111agli torna (:omodo e utile fingere di rinvenirvi tutto ciò, onde poler 1•iì1 age,,ohnente aO:ermare e dimo– strare che « il <.-omunismo >tè peggio– re del capitalismo. E se il comuni– smo, fosse davvero qualcosn di affine alla odierna organizzuzione sociale Hussa, bisognercblw convenire che tnle affcrnrnziono :H rebbe un gran fondamento di veriti'1: urn cosi non C, e lo sanno gli anliholscevichi clerico– ca1>italisti, •ai quali 1,erò il permane– re del loro dominio i1111>orl:1 assai pii1 della verità. Questo fronte chf! si dice antibol– ecevico, che in effetti è anticomuni– sta, s"i concretizza in h.alia con rn– langhe di giornali t' ri.vistf', coi ,•,u·i « microfoni di Dio 'I). coi mohc1>lici istituti e apparati in cui, con etichet– te 1·epnbblicane o 111011a1·chiche-cle1·i– cale. si co111i1111;i tra noi il fascismo. -123

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