Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950

fovorQ che dovrebbe essere consideralo fo più meriwria delle uostre atti– vità. così,come è la più uJ,ile, a11:i In piiì ueces:mrfo, e viene invece tenuto in c0t1to di vilissimt1. applica:io,w c,bbcmdo,rntu • alla m.oltit.11dine - 11lfo 1( 111t1ssti llmor/ll ))- ig,wrwite. ce11ciosc1, spreg_evole e spregiar.a. Questo rctp– porto è Otlvi<aue11te sorto clulla schiavitù. Dopo llver sco11fìtro il nemico i1i g:11Crr<1, il forte gli /<1cevagrazitt dellt1 vita edfo co11cli:::.io11e ch s'impegnasse - per sè e per tutte le ge11erc1zi.oni dei suoi discew:lenti - li lavorare per produrre tutte le dovi:ie necessarie all'esistenzll pllrassitttrÙI e il più, pos– sibile llgÌ<lllldel pudroue e dei suoi congiwiti. Col progredire dei tempi, il rupporto schiaviste, del/c, proclu:io11e è evoluto nel. rctpporto servik e poi nel mpporto sr,htrfole delU/ proclu.:iomJ. E quest'11lt.imo. tt s,w volru, i11comi11- dato come r(1pporto personale fra pmlrone e sc,larfol.o, è cot tempo dive,, .• trtto rapporto co/let,,ivo di più stllariati- con mt grande propriet«rio, o co11 1111.'t1ssociazio11e di proprietllri privcrt.i. o con i /m1:::.io11ari dello Stato dive– mito <1sua volta proprietario e imprenditore della produzione <?Corwmfoc,. Tutte queste successive evoluzio11i lu111110 certame11te t1tlet11u1to le, br11t<1lità del trc,t1cw1e11to di cui. i: oggetto il lcworatore. il quc,le lui / at.to 1x1recchfo strmfo dai giomi 'in cui, rt1ccolt.osul cwupo di bt1t1t1glfo,ve11ivc1 ve,u/uto t1l• /'uste, negli empori dei 1,·orico11ti11e11ti. 1lfo nelle grandi crisi di questfl 11osl-r<1 st.essc,ci.villà orgogliosa di tt111tiprogressi. noi possfomo vedere co,1 i, nostri occhi che, in fondo, esist.e sempre e dappertutto tm potere supremo il (J11alerive11dica il diritto - e dove ne abbfo le, forza. lo impone - di obblig<1re,lii/Che con fo violew:::a,i ltworntori a ltworare e li produrre nelle coll(/izio11i orarie e saluriali che 11. quel potere stesso piaccia di dettnre. l'mwrcl1fo 11011 è possibile senza l'flboli:ione del potere economico. cl,i,mque ne poss(I essere il detentore, e se11zt1l'aboli:::.io11edel rc1pporto scliiavi.stu o Slllariale della protl11:io11e,per sost.ituirvi ""' rapporto libero e t.:olo11Ll1rio, per cui. ogni cittadino t1bile al fovor6 possci dedicc,rsi al rw110di produzione più conforme C1llesue at,1,it11di11i. e contribuendo cdlu crell:::.ione delfo ricche:::.:t1di .Lrttti. sin libero di 71remlere dal patrimonio comum• <11w11loccorre allo soddisfazione di tutti i suoi bisogni. Il govenu111te è il de1e11tore del polel'e poJit.ico, colui. clic fc, le /egizi per t11tlu lt, società e nel nome di <111esta le,applica, impo1w11done l'osser~ u111=.(i se 11011 il rispetto. /I. govcrm111te è colui che pi-lì diretllunente i11- ct1mci il principio dell 'autorit.cì . in q11a11toche. oltre (I. ret1li-zu1rlodi fl1tlo, lo legittime, nelle forme religiose e giurfr/id1e 1·ico110Sci11te dC1icostumi in vi.gore. Compilo suo è di mantenere l'ordine di cose csiste11te difendendo i privilegi di fatto, garc1111.iti cfolla legge, dai sempre possibil.i "ttenlllli delfo moltitudine disered<tle1. sfrullata ed oppressa. Perciò il governante deve occu.1x1renelle, società wrn posi:ione privilegi(ltu che af/r<1telli i suoi inte– ressi 1x1rticofori agli i11teressi 1x1rticofori del 1x1dro11ato.Così. quwulo il go· ,·ermmte ,iou sia lm proprietario. è 1111 soste11itore e/elle, proprietà. se 11011 ,uldirittun, 1111 agente di proprie1<1ri..Gover1w11t.i1111/late ,wnt.io flvversi lii 405

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