Volontà - anno IV - n.6 - 15 dicembre 1949

oq..çanizzf'ril in modo da ,•011tinuarc il suo ;1bhif'tt•o lraffi(·u e continner:'.l nello sfmttame11to di altrf' disgrazia– te, con tl1tte le. complicilù òi cui già 01·J si giova. t ~on abbiamo illusioni sull"effica– ria di 11uesla legge. La 1)l'ostituzione esiste òa semprP tra noi 1►ercl1f" cle– ri, a dalle inf'guagli.anzP. dalle mise– rie, ila tutti i gravi mali organici del– la 11ustn1 soci<:ti1: ed è assai piìi ~lif– fusa al <li fuori 1·he al di dentro dcl– lf' t< 1·a1-e ili l•ollPTanze 1,. M.;i_. come (lice\'H Jo,;cphinf' Butler. la pionit>re iup.lcsc tlt>lla hattal,!:lia per la chiusu– ra ,delle 1:ase di tollcnrn:ta nel suo paesr: con le (( C'a:wchiuse 1) 'ii ha prostitt17.ione e ~whia\'itù 1 senza di es. SP 1-,Ì ha solianto prostituzione. ~C!'-suna ragione iii 11tiliLi1 ;;ociale può giustificare b loro f'Sistenza. Co– nw ai nostri giorni 11•on è più c-on- 1·epihile il lllf'rc·atu drgli _;,chiavi, co· l"Ì 11011 è (·oncepihilf' che una donna per vivPre sia ('0slrclla ad avne in mPdia da 40 a 50 contatti ogni gior· no <·On nomini ai 11uali non può ri– fiularsi. ne,lpm·e se son malati o n· hria,·hi o pazzi, neppnrP se lf' ispi– r·au,::, la pil.l g:ramle ri1mgnanza. La prostituta <'he entra nf'lle «case>) ne divrnta la prigioniera: vigilan:ta. dl- 1;;f'i11lina. d,;ite, sfrultamenti sono i f'ontorni del trìste mestiere per c-ui 1l1ne f'SSere sempre pronta a cUstri– lmire piaceri, pl'estarsi molto spes– so ~1fl ogni ignominia. Non c'è <Jnin– di da stu1Ji .r.si che essa l'aggiunga gli abissi della degradazione e finisca per ,·redersi soltanto un miserabile og– g:rtto, buono a tutti i servizi. Eppu– J'C le µrostitute sono anch'esse don– ue, pruprio eome Je mamme, le so– relle. le fidanzate, Je mogli di colo– ro <·llCse ne ser,·ono e non sentono 362 (•hc qucll"att-o che spingi~ o conserva una neatura umana 1anto in Lasso li in.mclfria per tutta la vita. Se si vuo~ le ch.P siano migliori di quello che realmente sono, hisogna incomim:ia· 1·e eon il trattarle <la donne: può dar– si, così, che qualche luce rimanga ac-f'Csanelle loro coseieuze e l'he qual– cuna tro.\·i ltt \'Ìa della riabilitazione. Le dis(·u:.eioni inlorno al p·rogetto M~rlin hanno messo alla luce del SO• le un monte di falli su cui di solito si s1rrnle il ,·rlo dcJl'ipocrisia indi~ \·iduale e SQ('iale. Ad t!S, la t.listri– huzione delle t( ('asc l) nelle va1-ic 1·e· gioni italiane. con 1111a (iensit~ che è inver~am~ntc' prnporzionale al loro grado ili cil'iltà t« riviltà J> intes-o cO• mc he-nei;serc medio, come diffusio– ne di cultura: come apertura <li co– m1111itù C1T. 11011 ~ii\ - t: ovvio - ('Oltlf' infcJ"iorilà o snperio1·iLà inesì– steuti): a ""ia1,oli sono in numero doppi,o che a Mii.ano e<'c. Ad es. l'en– tità complessirn delle 1t rase»: cir– ca ,tOO in tutto Italia, con circa 3.000 pro~titutc - st·hi~H(' per il buou pia• cere dei rnasd1 i cni manra il <'OL"ag– r;:io drll'amorc sessuale alla luct• del sole. Ad f'S. i numeri tlelle ~toti.sti– c-lw delle malattir yeneree, che ,an– no presi ,·on Lulli i duhhi e 1,• riser– \'C <li validità connesse ai mo<li mal– definiti dei rilevamenti, ma ~nche C'Osi inòicano che su 100 donne ma– late meno del 10 per cento viene dal– le « case l'hiuse _))' m1 altro 10 peL· cento rirl'a sono prostitute libere ma schedate e tesserate per l'esercizio <lella professione, e quindi pili del- 1'80 per cento si ritrova tra le pro– stitute occasionali. Son pure affiorate le (< ragioni " ir– ragionevoli con cui gli uomini cer-

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