Volontà - anno IV - n.4 - 15 ottobre 1949

ESPERIENZE PALESTINESI La ~omuuìfi, di Ghivat Brcnncr ,fe- steggia i suoi 21 anni. E in una ,nostra che ha suscitato l'ammirazio– ne entusiasta cli ognuno l,a prcscn· tato se stessa: il passato e il prcscn• le, lo svihu,po e la sua capacità pro• <lutti va. Eppure nel vedere quelle buffe. fotografie dei « vatikim ·» quando e• rano giovincelli, nel vedere certe sta• tistichc, mi è tornato alla mcnt~ un pensiero che già da tempo nii muli– na,'a dentro e d-i cui vole, 0 0 scrivere -a voi in Italia. Il problema dei salariati 20 anni fa, una percentuale enor– me di lavoro produttivo era costitui– ta dal lavoro salariato fuori della co– munili1: j compagni di Ghi, 1 at Brcn– ncr nnd:wano a piedi per strade im– :possibili fino a Rcchovot .a lavorare e la sera lornavano (a piedi) a casa. Oggi: tutte le mattine arrivano po– -co prima delle 6 gruppi numerosi di operai salari(((i, da Akir, da lbne, da Zarnuga, da Rccho,•ot 1 a piedi, in 'bicicletta, in aùtohus (l'autobus ha perfino anticipato la sua corsa quan– <lo Ghivat Brcnncr ha anticipato l'ora ~\ i;;,i~;,,;!~~i::,;;~>; Ztb:~ 0 l:r;:: voro ad Of>erui. saluri.,tt.i.• ·Il disagio si sente subito. Nel la– "Noro non possono es~ere nè esperti .nè responsabili: e il compagno che lavora con lorn e li dirige, si sente inevitabilmente un po' stae<:ato da loro. Nel mangiare: mangiano a par• te, dal fagottino che si f!ono 1 >ort:i.ti da casa: un po' staccati. Nell'atmo– sfera generale: i compagni -duran– te una pausa - sono portati a par– lare <lelle cose di casa loro (la diS('uS– sione di ieri sera sull'accoglimento degli operai i r.acconli del tale che è tornato dalla missione, ccc.): gli operai di Zarnuga e di Rcehovot non partecipano, restano in disparte, stac– l'ati. V'è di peggio. È stato compiuto un furto nella baracca dell'orto fra i campi. Pii1 di un compagno ha bor• bollato la sua convinzione che de,,c essere stato unci degli operai di fuo– ri. Pii1 doloroso ancora è pensare <'he probabihncnle il suo sospcuo corri- 1=ponde alla realtà. Distacco, dun,quc. Strano, ma in molte occasioni (in questa, certamen– te) i .membri della comunità hannoi forse senza volerlo, un'aria di aristo· critici. Quegli altri non sono compa– gni, sono «soltanto)) operai di fuori. Ma queslo è solo un aspetto, su• perficiale, e neppure il peggiore di tutto il Fenomeno. C'è un altro aspet– to. Il J.'.ibbu: paga questi operai se• condo le tariffe dell'ufficio del lavo• ro. Lo stesso plusvalore che va nelle tasche di un proprietario di Rechovot 213

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