Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

nuale a <1ucllo intellettuale per di– ventare uomini nel senso piit cle,•ato della parola. Di più, i comunisti (anarchici, si intende) credono che .:1 causa deJle differenze naturali di fertili1i1, l;alu– britit e posizione <lei suolo, sarebbe impossibile ,assicurare individual– mente a ciascuno eguali condizioni di lavoro e realizzare, se non la soli– darietà, almeno la giustizia. Mn nel– lo stesso tempo essi si rendono con– to delle immense difficoltà per prati-' care, prima di un lungo periodo di libera evoluzione, quel ,,olontario co– munismo universale che essi considc– rnno quale l'i-:lcalc supremo dell'u– manità emancipata ed af{rntellata. Ed arri\'an quindi ad una t::ondusio• ne che potrebbe esprimersi colla for– mula: Quanlo pili comunismo è pos– sibile r>er realizzare il pili pos– sibile di individualismo, vale a dire il massimo di solidaric1!1 per godere il massimo di libertà. D'altra parie gl'in<lividualisti {par– lo, s"intcndc, sempre degli anarchi– ci) per reazione conlro il comunismo autoritario - che è stato nella sto• ria I., prima concezione che si è pre– sentata alla mente umana di una for– ma di socicti1 razionale e giusta e che ha influenzato pili o meno tulle Il' tttopie e tutti i tentativi di realizza· zione - per reazione, dico, contro il comunismo :rntoritario che in nome dcll'cgunglianza inceppa e quasi di– strugge In personalità umana, hanno dato la maggiore importanza al con· celio astratto di libertà e non si sono at.'f:orti, o non vi hanno insistito, che la liberti, concreta, la libertà reale è condizionata dalla soli<laricti,, dal– b fratellanza e dalla coopernzione ,·olontaria. Sarebbe nullameno ingiu- s10 il pensare che essi ,,ogliano pri– \"arsi dei bencfizii della cooperazione e condannarsi ad un impossibile iso– lamento. Essi comprendono certa– mente che il lavoro isolato è impo· lente e che l'uomo, per assicurarsi Una vita umana e godere material– mente e moralmente di tutte le con• quiste della civihi,, o de"e sfruttare direttamente o indirettamente il la– voro altrui e prosperare sulla mise– ria dei lavoratori, o associarsi coi suoi simili e di"iderc con essi i pesi e Jc gioie della vita. E siccome essendo anarchici nou possono ammettere lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, debbono necessariamente convenire che per esser liberi e vivere da uo– mini bisogna acccltare un grado ed una forma qualsiasi di comunismo volontario. · Sul terreno economico, dunque, che è quello che apparcnlemcnte di– \"idc gli anarchici in comunisti e in– di,,idualisti, la t:oneiliazione sarebbe p1·cs10 fatta, lottando insieme per (·onquisl,ne delle condizioni di vera liberti, e lasciando poi che l'espc• rienza risolvesse i problemi pratici dcll:1 vita. E allora, le discussioni, gli studi, le ipotesi, i 1cntativi possi– bili oggi e perfino i contrasti frn le varie tendenze sarebbero tulle cose utili per preparare noi stessi ai no• stri cmupili foluri. lfa pcrchè -:.lunque; se dav,·cro sul– la questione economica le differenze sono pili a1l1rnrcnti dtc reali e sono in ogni modo focilmcnlc superabili, perchè quest'eterno dissidio, <1uesta ostili1ù che (1ualche volta diventa ve• ra inimicizia trn uomini che, come dice Neulau, sono tanto vicini e sono tulli animati dalle stesse passioni° e dngli stessi ideali? 177

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